“Dammi un bacio”: il miagolare di Halle Berry ha surriscaldato il parterre della presentazione di The Cal Pirelli ed è diventato virale. Il premio Oscar, anno di grazia 2002, è scesa dal palcoscenico dell’Hangar Bicocca, in mezzo ai comuni mortali, una falcata decisa e decisiva verso i tavoli, puntava il prescelto e ammiccante sussurrava: “Dammi un bacio”…

Visto anche il benvenuto del Park Hotel Luna Mondschein che mi ha fatto trovare il piumino del letto piegato a forma di cuore, grande e morbido, ho recitato più o meno lo stesso copione dell’ex Cat Woman. Non sarò lei, ma ha funzionato. Invitata a presentare il mio libro (non dico quale) al Museo Mercantile di Bolzano ho fatto il mio colpo di scena, tradotto anche nella lingua di Goethe: Gib mir ein kuss. Mi sono detta magari il pubblico di matrice mittleuropa è un po’ freddino, non è abituato a certe effusioni, invece le braccia si sporgevano e porgevano la guancia. Ho baciato tutti.

Chiuso il siparietto, Bolzano rimane la provincia in cui si vive meglio in Italia, seguita da Trento e Belluno. Balzo indietro invece di Roma che retrocede di 18 posizioni (non stupisce che la capitale sia una vittima del distrut/turismo!). Se la passa maluccio anche Venezia. Stabile Palermo al 106esimo posto. Insomma la provincia altoatesina, come era stato nel 2017, si conferma luogo del miglior vivere. Perfetta per chi ama la montagna e i mercatini di Natale. Li hanno inventati qui, una trentina d’anni fa.

Ma non solo palle e palline, angeli e pastori, strudel e bretzel. Bolzano fa girare anche il caleidoscopio di offerte culturali: dalla Lunga Notte dei Musei a un Natale di Libri (quarta edizione) coordinato da Guido Vigna e da Martina Spinelli, responsabile marketing dell’Azienda di Soggiorno. Lei incarna proprio lo spirito della città, padre germanico e madre italiana, ma alla fatidica domanda “Ti senti più italiana o tedesca?” non ha dubbi: “Più italiana”. Invece ha chiuso la sua libreria a Cava dei Tirreni e si è trasferito a Bolzano con un’unica certezza continuare a fare il libraio. Marcello Landi, 35 anni, laurea in Scienze della comunicazione di cui non se ne fa nulla, alla Ubik continua a fare quello che gli riesce meglio: il suggeritore di buone letture.

Direttamente dal Madre, il Museo di Arte Contemporanea di Napoli, l’installazione su impalcatura di John Armleder al Museion, una scatola di design in vetro dove tutto è luce. Si arriva attraverso un ponte che collega la parte vecchia della città con la parte nuova. Gratuita la guida che illustra la bellissima mostra “Tutto”, prospettive sull’arte italiana da Alighiero Boetti a Michelangelo Pistoletto passando per Fabio Mauri (fino al 24 marzo 2019).

E siete mai andati a visitare Otzi, la mummia più antica del mondo? L’uomo che veniva dal ghiaccio più di 5mila anni fa, rinvenuta nel 1991. Ancora oggetto di studio e grazie a tecniche di biologia molecolare si è anche potuto risalire alla sua ultima cena a base di carne di stambecco. Se il fiato regge e le vertigini pure la vista dello strapiombo dal castello di Roncolo è imperdibile. Anche per una visione degli affreschi profani tra i più squisiti del Medioevo conservati nella love couple room.

Dicevamo qualità buona di vita: chissà se avrà influito anche il Cannabis Competence Center, che non è un inneggiare allo spinello libero ma è stato tra i primi centri in Italia a battersi per l’utilizzo della cannabis terapeutica e a promuovere corsi di informazione e formazione (“Cannabis is medicine”) per migliore le condizioni dei pazienti.

Adesso i i bolzanini hanno un nuovo indirizzo, Thaler, che da vecchio negozio di coloniali sotto i Portici, nato nel 1763, a Natale diventa meta. Cinque piani per il nuovo concept store dove alle cinque del pomeriggio si serve tè all’inglese con accompagnamento di cori natalizi, si bevono bollicine millesimate nel Champagne Lounge e si respira aria da “paradiso perduto” sul roof top incastonato tra i tetti del centro storico.

Nel dedalo di viuzze si gira in carrozza per ammirare le facciate neoclassiche e si pattina sotto le mille lucine di Natale accese anche di giorno. Mentre tornitori, incisori, vetrai, decoratori e ricamatrici danno un assaggio dei loro talenti artigianali. In Alto Adige ci sono almeno una decina di birrifici artigianali ma nessuno può competere con la Batzen Brau, un’antichissima osteria che esisteva già nel 1404 dove il maestro birraio Christian Pichler pluripremiato serve una corona di schiuma al sapore di caramello e nocciola.

Bolzano, uno scrigno di piccoli lussi, come i 48 chilometri di piste da sci a soli 20 minuti di auto. Ecoresponsabile, educazione e vivibilità, sono la faccia bella di una città italiana, ma europea nel dna.

instagram januaria_piromallo

Foto credit Ast Bolzano

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