MACCHINE MORTALI di Christian Rivers. Con Hugo Weaving, Hera Hilmar, Robert Sheehan. Nuova Zelanda/Usa 2018. Durata: 128’. Voto 4/5 (DT)
In un futuro post-apocalittico (anno 3118?) dopo la guerra atomica dei “sei minuti”, gli umani sopravvivono su città/macchine in movimento, e l’immensa Londra muove verso Est alla conquista di Shan Guo. Nella cupola di St.Paul lo scienziato Valentine sta costruendo un’arma ad energia quantistica che potrà distruggere la Grande Muraglia. Assieme al giovane scienziato londinese e alla figlia di una ribelle, un gruppo di sovversivi abbarbicati su una città volante modello mongolfiera cercherà di bloccare l’inevitabile conflitto finale. Maestoso cinema d’avventura, con guerresco e avvincente sottotesto politico, e soprattutto con una sconfinata e originale realizzazione di macchine, scenari, personaggi steampunk che saziano occhi e fantasia, ricordando con rispetto gli universi distopici alla Gilliam e i tratti grafici di Miyazaki. Sceneggia e produce Peter Jackson (e si vede). Rivers ha vinto un Oscar per gli effetti speciali di King Kong. La città di Airheaven è sublime. L’androide zombie che insegue la protagonista Hester è poesia pura.