Il pontefice al termine dell'Angelus è tornato a ribadire l'importanza dell'accoglienza e dell'integrazione. Intanto nel quartiere delle istituzioni europee della capitale belga 5500 persone hanno sfilato contro il patto. Ai tafferugli la polizia ha risposto con gas lacrimogeni e cariche contro una parte dei manifestanti
Oltre 5500 persone nel primo pomeriggio sono scese in piazza, nel quartiere delle istituzioni europee a Bruxelles, per dire “no” al patto globale sulle migrazioni voluto dall’Onu e acclamato la scorsa settimana a Marrakech da 164 paesi, che l’Italia per il momento non ha sottoscritto. I manifestanti contro i migranti si sono scontrati con un altro corteo, composto anche da alcuni gilet gialli, che sfilava invece contro la xenofobia e il razzismo. Ai tafferugli la polizia ha risposto usando gas lacrimogeni e idranti davanti alla sede della Commissione europea. Le forze dell’ordine sono intervenute anche caricando una frangia di 200-300 manifestanti, molti a volto coperto, che hanno lanciato petardi, cartelli stradali e insegne sradicate lungo il loro percorso, contro gli agenti e hanno arrestato alcuni di loro. La marcia contro il patto siglato a Marrakech è stata organizzata da associazioni di destra ed estrema destra fiamminghe.
I belgi in marcia a Bruxelles contro l’accordo ONU sull’immigrazione. La rivolta contro il totalitarismo globalista si espande in tutto il mondo. I popoli della Terra rivendicano il loro diritto ad esistere. I popoli della Terra non vogliono estinguersi. pic.twitter.com/zXMBgx5ZLy
— Cesare Sacchetti (@CesareSacchetti) 16 dicembre 2018
E mentre nella capitale belga i contrari al patto sono scesi in piazza, a Roma Papa Francesco ha sostenuto l’accordo. “La settimana scorsa è stato approvato il Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare, che intende essere un quadro di riferimento per la comunità internazionale – ha detto il pontefice al termine del consueto Angelus domenicale – Auspico pertanto che essa, grazie anche a questo strumento, possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese, e affido questa intenzione alle vostre preghiere”.
Il governo italiano aveva annunciato di voler aderire all’accordo, ma ha poi deciso lasciare al Parlamento la scelta sull’adesione. “Conte non andrà assolutamente a Marrakech. La nostra posizione è la più democratica: prima si deve esprimere il Parlamento e poi il Governo ne tirerà le conseguenze”, ha detto il vicepremier Matteo Salvini lo scorso 4 dicembre.
Non è la prima volta che Bergoglio evidenzia l’importanza della questione migranti. Già ieri nell’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte il pontefice ha ricordato al premier l’importanza delle tematiche sociali. Durante la visita, inedita per un capo di governo, durata 45 minuti, i due hanno parlato dell’accoglienza dei profughi, dei migranti, ma anche dell’ambiente. L’udienza, tra l’altro, ha coinciso con un periodo in cui si sono riaccese le polemiche tra Salvini e Famiglia Cristiana, tra le più critiche, insieme al quotidiano dei vescovi Avvenire verso l’attuale politica sui migranti.