Cronaca

Roma, incendio nella notte nel deposito: distrutti 2 autobus. E’ il 29° caso nel 2018

E' accaduto nella rimessa Atac di Tor Pagnotta, in zona Laurentina, periferia sud della Capitale. Il mezzo da cui si sono sprigionate le fiamme era in servizio da 12 anni e, sebbene fosse spento, era stato riportato in rimessa da non molto. Resta da capire come abbia fatto, da spento e con la temperatura esterna che sfiorava gli zero gradi, a prendere fuoco all’improvviso. Mercoledì l'assemblea dei creditori

Roma brucia. A pochi giorni dal rogo che ha distrutto il Tmb Salario di Ama, rendendo ufficiale l’emergenza rifiuti nella Capitale, le fiamme colpiscono uno dei depositi principali dell’altra grande municipalizzata capitolina, l’Atac. Intorno all’1.30, infatti, un incendio ha distrutto due autobus parcheggiati nella rimessa di Tor Pagnotta, in zona Laurentina – periferia sud della città – danneggiando altre due vetture e creando il panico nella rimessa. Il rogo, infatti, sarebbe stato amplificato dal fatto che il bus fosse a metano e il gas presente nel serbatoio ha creato una fiammata avvertita in tutto il quadrante.

Il rapido intervento dei vigili del fuoco e la solerzia con cui gli autisti al lavoro hanno messo in salvo gli altri bus presenti nel deposito hanno evitato che l’incendio facesse ulteriori “vittime” nella già sparuta flotta della società che gestisce il trasporto pubblico in città. Fortunatamente non si sono registrati feriti fra i dipendenti, che non hanno dovuto nemmeno ricorrere alle cure mediche. Sulle cause dell’incendio, come al solito, Atac “ha avviato le indagini necessarie per accertare le ragioni dell’accaduto”. Per il momento si sa che l’autobus era in servizio da 12 anni e, sebbene fosse spento, era stato riportato in rimessa da non molto. Resta da capire come abbia fatto il mezzo, spento e con la temperatura esterna che sfiorava gli zero gradi, a prendere fuoco all’improvviso. Una circostanza sulla quale proverà a fare luce l’inchiesta interna.

Il fenomeno che a Roma e sul web ormai viene definito “Flambus” – contrazione goliardica di “bus flambé” – ha raggiunto livelli record. Solo in questo 2018, compresi quelli di stanotte, sono stati colpiti ben 29 autobus Atac, di cui 22 andati completamente distrutti. Il caso più eclatante si è verificato l’8 maggio, quando in via del Tritone, in pieno centro storico, un Mercedes Citaro ha prima preso fuoco e poi è esploso ferendo una donna. Nell’occasione la Procura di Roma aprì un’inchiesta su quello e su tutti i roghi precedenti, che però finora non ha portato a grossi sviluppi, nonostante per mesi molti esponenti del M5S in Campidoglio – come, seppur velatamente, la stessa sindaca Virginia Raggi – abbiano parlato di “sabotaggio”. L’ultimo caso si è registrato l’8 dicembre, sulla via Pontina, su un mezzo fuori servizio: grande spavento per il conducente che, con le porte bloccate dal sistema antincendio, è stato costretto a fuggire dal finestrino.

Si tratta, come detto, di un momento molto delicato per le municipalizzate di Roma. L’incendio di martedì al Tmb di Salario, infatti, è arrivato poco dopo che venisse resa nota la relazione dell’Arpa Lazio sul malfunzionamento, con l’acquisizione da parte dei pm e il futuro incerto dell’Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti e i punti interrogativi sul futuro del ciclo dei rifiuti. Allo stesso modo, il rogo di Tor Pagnotta non è un buon biglietto da visita in vista della delicatissima assemblea dei creditori, convocata dai giudici fallimentari per mercoledì – fra tre giorni – in cui si dovrà votare per decidere se dare fiducia al piano industriale di Atac e concludere positivamente la procedura di concordato preventivo in continuità oppure condannare la storica società romana al fallimento. Nel programma di rilancio, fra le altre cose, c’e’ anche l’acquisto di circa 700 nuovi autobus (un terzo della flotta) in 3 anni.