Il gip di Roma ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura e disposto l’imputazione coatta per il broker Gianluca Bolengo con l’accusa di ostacolo alle funzioni di vigilanza. Il 16 gennaio 2015 Carlo De Benedetti gli disse al telefono di aver saputo da Matteo Renzi che il decreto sulle banche popolari sarebbe passato a breve. In seguito Bolengo per conto dell’Ingegnere investì 5 milioni in azioni delle popolari. L’operazione fece guadagnare a De Benedetti, in seguito all’approvazione della riforma, circa 600mila euro.

Per il giudice, dall’esame degli atti emergono “logici elementi convergenti” in merito “consapevolezza di Bolengo di trovarsi dinnanzi all’obbligo di dover comunicare” l’operazione finanziaria “come sospetta alla Consob“. Già lo scorso marzo il gip aveva respinto la richiesta di archiviazione per il broker di Intermonte Sim spa ordinando invece un supplemento di indagini.

Secondo il giudice, quanto a “se e come De Benedetti fosse venuto in possesso della informazione ‘price sensitive’, occorre dire che è del tutto irrilevante che quanto gli era stato narrato fosse vero o verosimile, in relazione all’obbligo di segnalazione di operazione sospetta da parte di Bolengo, basata sul ragionevole dubbio che l’operazione ‘Popolari’ realizzata da Intermonte Sim per Romed spa fosse avvenuta sulla base di notizie riferite da De Benedetti che potevano razionalmente far comprendere a Bolengo, nella sua qualità di esperto uomo di finanza e sulla base di tutti gli altri dati posseduti al momento, come ci fosse la possibilità che la stessa fosse fondata effettivamente su dati provenienti da informazione privilegiata. Del resto – conclude il gip – questa analisi sarebbe spettata solo alla Consob”.

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