La relazione intermedia della Commissione europea conferma i buoni risultati ottenuti con il "roaming like at home", ovvero con la netta riduzione (in molti casi azzeramento) dei costi infranazionali per le chiamate, il traffico dati e gli SMS in ambito mobile.
L’abolizione delle tariffe di roaming in Europa è stata una rivoluzione silenziosa che in circa un anno e mezzo ha mediamente quintuplicato l’uso dei dati mobili e praticamente “azzerato” i costi delle chiamate fra paesi diversi. La conferma giunge dalla relazione intermedia della Commissione europea, pubblicata qualche giorno fa sul suo sito ufficiale.
Da ricordare infatti che a partire dal 15 giugno 2017, tutti i cittadini europei hanno diritto a sfruttare gratuitamente una certa quantità di traffico dati quando sono all’estero e tutto il traffico voce (e SMS) che prevede il proprio piano tariffario, come se fossero a casa, senza aggravi.
Per rendersi conto di quanto sia stata dirompente questa rivoluzione è sufficiente ricordare che poco più di 10 anni fa un minuto di telefonata mediamente costava 49 centesimi al minuto, un SMS ben 28 centesimi e un singolo Megabyte di navigazione Internet circa 6 euro. In pratica, in un weekend all’estero non era raro spendere diverse decine di euro.
Bruxelles, sposando la filosofia del “roaming like at home” (roaming come a casa), ha avviato un percorso nel 2006 con la prima proposta normativa che riduceva progressivamente le tariffe. Oggi viene applicato un sistema di calcolo per le soglie minime di traffico gratuito che consente agli operatori di fornire ai propri clienti informazioni precise e trasparenti. Ma il percorso non è ancora terminato perché da qui al 2022 gli utenti potranno disporre di un volume di traffico dati gratuito sempre più grande. Per le chiamate invece non c’è problema: si può usare all’estero – sempre nella UE – come a casa quello previsto dal proprio contratto.
“Un anno e mezzo fa abbiamo soppresso le tariffe di roaming per i viaggiatori che si spostano nell’UE. Insieme ad altri diritti digitali, come quelli legati alla fine dei blocchi geografici ingiustificati e alla portabilità dei contenuti, questo è un buon esempio di come l’UE sia in grado di produrre risultati di cui i cittadini europei beneficiano nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo inoltre continuare a informare gli europei in merito ai loro diritti digitali, in modo che possano davvero sfruttare al massimo le nuove possibilità loro offerte”, ha commentato Andrus Ansip, Vicepresidente e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale.
Eurobarometro ha rilevato che “il 34% dei viaggiatori è contento di potersi connettere a Internet indifferentemente in roaming e nel paese di residenza”, contro il 15% del 2017. Importante anche sottolineare che un tempo il 49% non usava mai il traffico dati mobile, mentre oggi sono solo il 19%.
“Resta molto elevato anche il grado di conoscenza dei consumatori: il 62% degli europei sa che le tariffe di roaming sono state abolite nell’UE/SEE e il 69% ritiene di poterne beneficiare o pensa che qualcuno dei suoi conoscenti ne benefici già o ne beneficerà in futuro”, puntualizza la Commissione UE.