“In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi“, dice il premier Giuseppe Conte a Palazzo Madama, tanto che “né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure”, reddito di cittadinanza e “quota 100” per le pensioni, sono state modificate e “partiranno nei tempi che avevamo previsto”. Ovvero “a fine marzo”, fa sapere Palazzo Chigi. Poi arriva la conferma del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, durante la registrazione di Porta a Porta: le due misure simbolo del governo gialloverde vedranno la luce “il primo di aprile“, specifica il titolare del Mef.
Conte ha riferito in Aula senza la presenza dei due vicepremier e tra le polemiche dell’opposizione. Il presidente del Consiglio è stato interrotto prima da un problema al microfono, poi più volte dalle proteste e dai commenti arrivati dai banchi delle opposizioni. La presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha cercato poi di riportare l’ordine: “Ora basta“, ha detto, diffidando un la senatrice del Pd Teresa Bellanova dal prendere ancora la parola, pena il rischio di essere espulsa.
Quanto alle modifiche del Governo alla manovra annunciate durante il discorso, l’attesa si è prolungata più del previsto: attese a Palazzo Madama con la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, alle ore 20, alle 21 ancora non c’erano, aumentando l’irritazione dell’opposizione. Alle 22 l’emendamento del governo che recepisce l’intesa con l’Ue sulla manovra è stato depositato in commissione Bilancio. “Lo svilimento del Parlamento è totale ed il presidente Conte è venuto in aula evidentemente a sparare numeri e tempi a casaccio”, attacca il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci.
IL DISCORSO IN AULA
“Abbiamo realizzato interventi di equità sociale e sostegno al reddito che inizialmente hanno determinato un deficit del 2,4%“, ha continuato Conte ricostruendo i passi della trattativa con Bruxelles. “La Commissione ha espresso riserve proponendo l’apertura di una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo. Abbiamo lavorato per evitarlo. Abbiamo salvaguardato l’impostazione della manovra, non abbiamo ceduto su quei punti certi degli effetti virtuosi che una manovra espansiva potrà determinare”, ha ribadito il premier. “La stima economico finanziaria delle misure che avevano maggiormente attirato l’attenzione dei nostri interlocutori europei, che ha richiesto tempo, ha rilevato che le risorse sono inferiori a quelle previste. Ciò ha permesso di ridurre il disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04% senza modificare” le due misure -simbolo di Movimento 5 stelle e Lega, ha spiegato Conte.
Il presidente del Consiglio si è poi intestato oneri e onori della negoziazione: “Quando il 21 novembre scorso la Commissione ha formalizzato le sue riserve mi sono assunto l’onere e la responsabilità di riannodare il dialogo affinché non fosse compromesso il processo riformatore avviato da questo governo”, ha detto al Senato, ringraziando anche “maggioranza e opposizione, per la comprensione di questi giorni durante i quali l’iter della manovra ha proceduto con lentezza scontando ritardo con tempi previsti. Rinvii non causati da incertezze interne al governo: il rallentamento è stata l’inevitabile compressione a causa complessa interlocuzione con l’Ue alla quale abbiamo dedicato le nostre più risolute energie e impegno”, ha chiarito Conte, prima di esporre i contorni dell’accordo con l’Unione europa e confermando l’abbassamento della stima di crescita del Pil.
Di Maio: “Plauso a Conte, straordinario lavoro” – Conte ha parlato in Aula tra i ministri dell’Economia Giovanni Tria e degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Nei banchi del governo assenti i vicepremier Matteo Salvini, che è a Milano per impegni di famiglia, e Luigi Di Maio. Il leader M5s in una nota ha sottolineato il suo “plauso” al premier “per lo straordinario lavoro e il risultato portato a casa“, “portando avanti il dialogo con determinazione e a testa alta“. “Le misure qualificanti della manovra economica e le platee di riferimento rimangono invariate e confermate al 100%. Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti. Questo risultato lo dobbiamo a Conte“, ha dichiarato Di Maio, prima di concludere: “A lui oggi va la mia gratitudine e un sentito ‘Grazie Presidente!'”.
Salvini: “Da Conte competenza, serietà e fermezza” – “Aver evitato la procedura d’infrazione è la vittoria del buonsenso per il bene dei cittadini italiani”, ha commentato Salvini, anche lui sottolineando il “plauso” al premier Conte che “ha portato avanti la trattativa con Bruxelles con competenza, serietà e fermezza“. Poi anche il ministro dell’Interno ha voluto evidenziare che “le misure che abbiamo promesso le faremo nei modi e nei tempi previsti. Ora avanti tutta, con la manovra: siamo soddisfatti per i risultati raggiunti che diventeranno soldi veri da gennaio per aiutare milioni di italiani”, ha concluso Salvini.
LE OPPOSIZIONI
“Per la prima volta la legge di bilancio italiana viene varata a Bruxelles. Sovranisti senza sovranità. Lo sforzo economico di sei anni liquidato in sei mesi”, scrive su Twitter l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, commentando l’intesa del governo con la commissione europea e il discorso di Conte in Senato. “Chissà se hanno ancora il coraggio di chiamarsi sovranisti? Sono andati a Bruxelles con il cappello in mano a farsi riscrivere la legge di bilancio”, scrive anche il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, accompagnando il suo tweet con l’hashtag #manovradiJuncker. Tutti si accodano all’accusa mossa da Matteo Renzi nella sua diretta Facebook: “Conte aspetta la mail da Bruxelles, dove è stata scritta la manovra”.
Anche dall’opposizione di centrodestra arriva infatti la stessa critica. “E’ l’Europa che ci sta scrivendo la manovra alla faccia del sovranismo di questo governo”, ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi parlando con i giornalisti al Quirinale. “Il Governo sovranista si è quindi inchinato all’Europa”, scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Fi. “Cosa succederà tra pochi mesi, considerando che l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale non sembra essere stato rispettato?”, si chiede Brunetta che poi conclude: “Siamo passati dal Governo del cambiamento a quello del pentimento“.