Lunghe code a Termini e a Fiumucino, dove i tassisti non prestano più il servizio dopo che si sono diffuse voci di modifica a un emendamento alla legge di Bilancio 'concordato' da molte sigle sindacali anche dei noleggiatori. In 500 protestano sotto il Senato. Autorità di Garanzia: "Sanzioneremo qualsiasi comportamento fuori dalle norme di legge"
Lunghe code alla stazione Termini e all’aeroporto di Fiumicino. I tassisti romani si fermano per protestare contro un emendamento che disciplina il settore Ncc, presentato dai relatori della legge di Bilancio e che sarebbe stato modificato in alcune parti nella giornata di oggi durante i lavori in commissione al Senato. Sono circa 500 i tassisti che si sono radunati in presidio sotto Palazzo Madama e chiedono di essere ricevuti per ottenere rassicurazioni, visto che il testo presentato martedì era stato concordato con il viceministro Edoardo Rixi.
L’Autorità di Garanzia “sta monitorando con la massima attenzione la situazione, e, come già accaduto in passato non esiterà a sanzionare ogni comportamento al di fuori delle norme di legge – ha spiegato il presidente Giuseppe Santoro Passarelli – a tutela dei cittadini utenti del servizio in particolare nel periodo delle festività, la maggiore affluenza dei turisti impone maggiore responsabilità nella garanzia di un servizio pubblico essenziale come quello dei taxi.”
In sostanza, dal prossimo anno entrerà in vigore la nuova disciplina del Noleggio con conducente, approvata nel 2009 e mai a regime grazie a diverse proroghe. Per questo i noleggiatori erano scesi in piazza martedì, bruciando anche alcune bandiere del M5s. Una delle “nuove” norme particolarmente criticate dai manifestanti è quella che prevede il rientro nella rimessa di appartenenza da parte dell’autista una volta terminata la corsa.
Durante le proteste, i relatori alla manovra hanno presentato modifiche concordate con molti sindacati di entrambe le categorie. In pratica sarà consentito ai noleggiatori di operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa, a patto che nel “foglio di servizio” vengano già indicate “più prenotazioni oltre la prima”. Oggi il testo sarebbe stato nuovamente modificato generando l’ira dei tassisti, appunto.
“La notizia di un possibile ripensamento da parte del governo genera sconcerto e qualora confermata risulterebbe un’ennesima e gravissima violazione di impegni formalmente presi”, scrivono in una nota congiunta i sindacati di categoria Uri, Confartigianato e Unica Taxi Cgil. “La situazione risulta ancora più inaccettabile – scrivono – se si considera che il testo dell’emendamento era stato predisposto dal governo e blindato ad ogni modifica richiesta sia da parte delle organizzazioni sindacali dei noleggiatori, che dei tassisti”.
Cortei spontanei di protesta di operatori Ncc, ancora oggi, si sono svolti a Firenze e a Pisa. A Firenze 80 mezzi di autisti, soprattutto van, sono partiti in colonna dalla zona dell’aeroporto Vespucci, hanno transitato a bassa velocità il Ponte all’Indiano e raggiunto la zona di Ponte alla Vittoria. Da qui hanno percorso i viali di circonvallazione e si sono diretti presso la sede Rai Toscana, a Firenze Sud. Un altro corteo con almeno 50 van ha invece percorso la superstrada Firenze-Pisa-Livorno a 90 chilometri orari su due corsie con partenza da Vicarello e uscita allo svincolo Pontedera-Ponsacco con proseguimento in direzione della stazione di Pisa.