Ultime notizie: 20 carabinieri con tanto di unità cinofila si lanciano in un’operazione antidroga in una scuola di Sanremo, alla fine della quale riescono a sequestrare la bellezza di uno spinello. Detto così farebbe quasi sorridere, ma non è finita: i militari “valuteranno l’invio” del reperto alla scientifica per l’estrazione del dna al fine di identificarne il consumatore (o i consumatori, visto che solitamente una canna si fuma in compagnia). Il blitz avviene casualmente in coincidenza con la fine della prima parte della campagna antidroga Scuole Sicure, il cui bilancio – presentato in pompa magna dal Viminale – parla di “207 scuole interessate, 294 illeciti contestati, 2.220 controlli tra polizie locali e forze di polizia” per un totale di 2.346 agenti impiegati ed un costo di 2 milioni e mezzo di euro.
E i risultati della crociata di Salvini? In linea con la brillante operazione di Sanremo. Un totale di circa 4 chili di cannabis e 150 grammi di altre sostanze, quindi 1,76 grammi per ciascun agente impiegato, una spesa di oltre 600mila euro al chilo e la sensazione che le persone e le risorse potessero essere impegnati in modo decisamente più utile. Da parte loro, gli studenti sembrano quelli più maturi ed equilibrati. Chiedono sicurezza, sì, ma nel senso di migliori infrastrutture: “Le Scuole Sicure sono quelle che non crollano”, recitavano molti striscioni alle manifestazioni di quest’autunno.
Difficile non vedere in operazioni come questa un fine propagandistico e repressivo. Difficile non preoccuparsi nel momento in cui in Veneto si propongono “test antidroga di massa nelle scuole” dando praticamente la colpa al rap, “canzoni provocatorie che spopolano tra i giovanissimi“ e incitano i più piccoli a mettere nello zaino “non la merenda, ma la canna di hashish o marijuana o altre sostanze stimolanti o allucinogene”.
Non fa male ripetere che i minori non dovrebbero assumere alcun tipo di droghe, comprese le sigarette e l’alcol. Ma non fa male nemmeno confrontarsi con un presente in cui buona parte del mondo vira verso un consumo di cannabis controllato dalla legge (e riservato ovviamente ai maggiorenni), grazie al quale si monitora il fenomeno, si tolgono milioni alle organizzazioni criminali e li si incamerano nelle casse pubbliche. Altro che lo scontrino di 600mila euro al chilo che Salvini ha presentato agli italiani per la sua campagna elettorale permanente. Più di 50 anni fa, don Milani scriveva che la scuola deve formare alla legalità, ma anche alla volontà di leggi migliori. Oggi mi sembra che solo i ragazzi ne stiano mettendo in pratica l’insegnamento.