“Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno”. Con queste parole, l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, ha concluso l’omelia ai funerali di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista ferito a morte durante l’attentato a Strasburgo l’11 dicembre scorso. “Nella terra che ha dato i natali a uno dei Padri fondatori del sogno europeo – ha detto l’arcivescovo – Antonio ha immaginato un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative“.
Ricordando il lavoro del giovane ucciso a Strasburgo a radio Europhonica, monsignor Tisi ha aggiunto: “In quest’epoca in cui le parole rischiano di non essere abitate, di essere svuotate, o addirittura utilizzate per trame di morte e per immettere nel cuore degli uomini odio e rancore, ti diciamo grazie, Antonio, per aver creduto nella forza della parola che s’interroga, si pone domande e rinuncia a facili risposte. La parola che non s’impossessa di un microfono, ma offre voce agli altri e gode della loro ricchezza”.
Rivolgendosi ai genitori della vittima dell’attentato di Strasburgo, l’arcivescovo ha auspicato che “l’intensità dell’amore che avvolge il vostro dolore possa divenire rassicurazione che Antonio vive nelle braccia del Padre. Il Padre stesso ‘lo onorerà’. Possiate sperimentare che Antonio continua ad accompagnarvi, a sostenervi, ad amarvi” ed ha sottolineato “la straordinaria lezione di questa famiglia che oggi è qui, in preda al dolore più atroce, ma con il cuore libero dall’odio“. Ai funerali sono stati presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sostato a lungo, nel più assoluto silenzio dei presenti, davanti al feretro, coperto dalla bandiera italiana e quella europea, prima che fosse portato a bordo del carro funebre. Presenti il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro e il presidente del consiglio europeo, Antonio Tajani. La cerimonia nel Duomo di Trento è stata concluso l’Inno alla Gioia, inno ufficiale dell’Unione europea, eseguito da un gruppo di studenti del Conservatorio di Trento.