Un gruppo ultras al parlamento. Un gruppo di diversi colori politici, ma unito da un credo: il tifo. È il progetto a cui sta lavorando un grande conoscitore delle curve, il deputato della Lega Daniele Belotti, con l’intenzione di riunire i parlamentari con un passato (e un presente) sugli spalti degli stadi o nelle aule giudiziarie a difenderli. Insomma, il rapporto tra politica (in particolare la Lega) e il mondo della tifoseria organizzata non si ferma all’abbraccio del segretario e ministro dell’Interno Matteo Salvini a Luca Lucci, capo ultras del Milan che di recente ha patteggiato una pena per traffico di droga: “Il mio obiettivo è portare più sicurezza e tranquillità negli stadi – ha detto Salvini a ilfattoquotidiano.it – Per farlo devi parlare con i tifosi, anche quelli organizzati“. Belotti, grande tifoso dell’Atalanta, sta cercando di andare oltre e “istituzionalizzare” questo rapporto e prima dell’estate ha preso contatto con alcuni parlamentari che condividono la passione per la curva.
Ne ha parlato lui stesso il 23 novembre nell’aula magna del campus dell’Università di Torino dove era stato organizzato un incontro giuridico tra politici e avvocati sulle leggi e sulla repressione del tifo. Di fronte a un pubblico composto soprattutto da ultras (in particolare del gruppo “Tradizione” della curva sud della Juventus, col leader Umberto Toia), il deputato bergamasco ha spiegato le sue intenzioni: “Ho 50 anni e da 43 sono abbonato alla curva Nord – ha premesso – Sono cresciuto in curva, quindi l’ambiente lo conosco abbastanza bene”. Per questa sua passione è anche finito al centro di un’inchiesta della procura di Bergamo (terminata con il proscioglimento), accusato di concorso esterno in associazione a delinquere perché ritenuto il consigliere del capo degli ultras nerazzurri, Claudio Galimberti detto “Bocia” (anche lui prosciolto insieme ad altri cinque fedelissimi): “Ho avuto anche la fortuna e la disgrazia di passare sei anni di processo in quanto ritenuto l’ideologo dell’Atalanta, una cazzata gigantesca”, ha detto durante il convegno. Poi ha annunciato: “Stiamo cercando di fare un gruppo di parlamentari vicini al mondo delle curve”. L’obiettivo è “portare avanti i provvedimenti a favore del tifo più passionale”, contro “blacklist“, codici etici e Daspo.
Del “suo” gruppo dovrebbero far parte esponenti del Movimento 5 Stelle. Uno dei nomi fatto da Belotti è quello di Vito Crimi, il sottosegretario del governo che lo scorso agosto ha partecipato alla Festa della Dea (quella dei tifosi dell’Atalanta) dove ha ricevuto da alcuni gruppi ultras le “proposte per una corretta gestione della questione stadi”: “Non sono un curvaiolo ma rispetto il vostro mondo e bisogna capire cosa c’è dietro”, aveva detto in quell’occasione dando la disponibilità a farsi portavoce di queste istanze alla Figc. Dal M5s arriva anche Paolo Lattanzio, habitué della curva dello stadio San Nicola di Bari da quando aveva 14 anni e poi, da studente e ricercatore fuorisede, tifoso in trasferta al seguito dei biancorossi: “Nella curva ci vedo un esempio di aggregazione sana, uno dei pochi spazi sociali dove si fa aggregazione – spiega a ilfattoquotidiano.it – Le curve sono uno spaccato della società. Da studente universitario incontravo il figlio del pescatore di Bari vecchia. Quella fede mi ha dato modo di conoscere altre persone”. Secondo lui “siamo stati assenti per trent’anni, la sinistra l’ha snobbato lasciando spazio alla destra”. E negli anni “le curve sono diventate un laboratorio della repressione, come avvenuto coi Daspo”, ideati come divieto di accesso alle manifestazioni sportive e poi diventati uno strumento di ordine pubblico per allontanare dalle città persone “indesiderate”.
Gli altri parlamentari che Belotti ha cercato di coinvolgere sono il deputato Pd Francesco Critelli, con un trascorso in curva a Catanzaro, Carlo Fidanza e Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia, “tifosi su sponde opposte di San Siro”: “Il lavoro dell’intergruppo è fondamentale – aveva detto quest’ultima al convegno di Torino a cui ha preso parte -. Fa ben sperare che non sia la battaglia isolata di Fratelli d’Italia o dell’opposizione, ma di tutti”. Lei, avvocato e in passato militante di destra, si è scagliata contro le “leggi speciali”: “Le ho subite in politica negli anni Settanta. Limitano la libertà e i poteri dei giudici dandone di più alla polizia”. D’altronde molti ultras chiedono che vengano cambiate le norme sui Daspo, rendendoli un provvedimento emesso dal tribunale e non dalla questura. Ci sono poi i leghisti Claudio Barbaro, ex della curva sud della Roma, e il potentino Pasquale Pepe, che come avvocato ha difeso alcuni tifosi: “Avevano ottenuto dei Daspo per quanto avvenuto nel corso di una partita nel campionato di Eccellenza – ricorda -. Io adoro le curve e le ritengo un bacino sociale sano. Facinorosi e violenti sono ovunque”. Su quanto fatto da Salvini non ha nulla da aggiungere: “Incontra migliaia di persone e ha salutato quel tifoso nel corso di una festa di milanisti. Certo, un personaggio con la sua funzione dovrebbe essere più accorto, ma lui ha già detto che tornando indietro non lo rifarebbe”. Belotti non ha voluto parlare del progetto perché è ancora “embrionale”. Intanto, se il tifo “entra” così in parlamento, Belotti resta convinto del contrario: “Meno politica c’è in curva, meglio è”, ha detto nel corso del suo intervento.