Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti ha dichiarato a più riprese di “riconoscersi nella visone ambientalista ed europeista dei Verdi”. E questa è una bella notizia, perché c’è bisogno che l’ecologia in politica riparta dalle origini, del resto Verdi sono nati dall’unione di diverse esperienze ambientaliste civiche d’Italia. Quella di Pizzarotti non è una dichiarazione di facciata, ma corroborata da fatti concreti.
Perché il Comune di Parma da diversi anni è la città più “eco-mobile” d’Italia, ha elaborato piani strutturali comunali a consumo zero, anzi sotto-zero puntando sulla rigenerazione della città esistente e sui rifiuti brilla per raccolta differenziata e per conseguente tariffa Tari tra le più basse, in poche parole guida la classifica sulle performance ambientali delle città in Italia. È questa l’ecologia necessaria in Italia e nel mondo per cambiare sul serio le cose. Per affrontare i prossimi dodici anni che saranno decisivi per il futuro del nostro Pianeta.
La dichiarazione del sindaco di Parma, però, non è solitaria, ma arriva con quella della neonata formazione di Italia in Comune, della quale Pizzarotti è presidente, che nello scorso fine settimana ha deciso di avviare un dialogo con i Verdi (italiani ed europei) per collaborare ad un progetto ecologista. L’importante è che non si pensi alle elezioni come “punto di arrivo”, semmai dovrebbe essere un punto di partenza. Ma potrà essere così solamente se alcune questioni verranno dipanate. Perché ci sono grandissime aspettative che stanno spingendo tantissime persone a interessarsi o re-interessarsi di politica.
Io personalmente ne ho incontrate tante in alcuni incontri in giro per l’Italia. Sono giovani coppie con figli piccoli, preoccupate per il presente e il futuro, che non vedono di buon grado chi, in questo momento, si riempie la bocca di “sicurezza” ma non considera minimamente che il pericolo più grande che incombe sulle nostre vite, e sul futuro dei nostri figli, è legato ai cambiamenti climatici imminenti.
Sono ragazze e ragazzi, competenti e informati, ansiosi di mettere a frutto quel che hanno imparato per informare e spiegare che la chance che abbiamo davanti è forse l’unica: cambiare rotta rispetto all’inquinamento per garantire la sopravvivenza della nostra specie. E tra loro ci sono tantissime donne, vero motore trainante del cambiamento possibile, che con il loro protagonismo, dalle bambine fino alle più adulte, possono veramente fare la differenza. Spesso con azioni individuali che immediatamente contaminano altre persone generando una potente e efficiente intelligenza collettiva che spesso si oppone allo status quo e funge da volano per nuovi movimenti di cittadine e di cittadini. È così che si sta alzando forte l’onda verde che, di città in città, cambierà le cose e consentirà di costruire un futuro diverso, più sicuro, più ecologico, più solidale e più giusto.