Il report di Aci-Istat fa sapere che nei primi sei mesi dell’anno sono stati 82.942 gli incidenti stradali registrati, 1.480 le vittime e 116.560 i feriti. Numeri ancora impressionanti, ma che sono in netto calo rispetto a quelli dello stesso semestre dello scorso anno: -8% dei morti e -3% dei feriti.

Questo a fronte di un incremento degli spostamenti su autostrade in concessione, con un +0,1% dei veicoli leggeri e +3,2% di quelli pesanti. Ma è proprio sulle autostrade che si registra l’andamento migliore, con un importante calo dei decessi del -15,7%, che sulle strade urbane si è attestato sul -8,3% e -7% su quelle extraurbane.

Cosa va a determinare maggiormente gli incidenti stradali? La prima risposta sembra quasi scontata: è l’uso del cellulare. Ma sono ancora chiamati in causa l’inutilizzo delle cinture di sicurezza e l’alta velocità. Solo per l’utilizzo del cellulare, le contravvenzioni effettuate dalla polizia stradale fino a giugno 2018 sono state 21.766; 255.809 per eccesso di velocità e quasi 48 mila per non aver usato le cinture di sicurezza.

Pure se i numeri del primo semestre in qualche modo confortano, di certo sono ancora lontani dall’obiettivo che si è posta l’Europa, ovvero ridurre gli incidenti del 50% entro il 2020, mentre il tasso di mortalità è calato del 55% in diciotto anni.

Non si può essere neanche troppo ottimisti per via dei dati che riguarderanno il periodo luglio-dicembre. Ogni anno, infatti, il secondo semestre registra sempre più incidenti e anche più vittime (+13%) e feriti (+4%) rispetto al primo a causa del flusso di spostamenti del periodo estivo: quello di quest’anno particolarmente difficile, aggravato dalla tragedia del ponte Morandi di Genova.

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