L’aula del Senato dovrà aspettare fino a sabato per vedere il testo del maxi emendamento che ridisegna la manovra. Dalle ultime bozze emergono però novità sui fronti che più hanno fatto discutere negli ultimi giorni. Non trova spazio, per esempio, la proposta di far pagare la Tari attraverso la bolletta elettrica, come prevedeva un emendamento della Lega che limitava comunque questa facoltà ai Comuni in stato di dissesto. E’ stata invece inserita nel maxi emendamento la flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni proposta dal senatore leghista Alberto Bagnai. Per averne diritto (per cinque periodi d’imposta) bisognerà trasferire la residenza nei comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise o Puglia.

Come previsto dall’accordo raggiunto con la Commissione europea, vengono ridotti a 7,1 miliardi e 4 miliardi, rispettivamente, i fondi per reddito di cittadinanza e quota 100revisione come ha spiegato il governo al fatto che le misure partiranno da fine marzo e non tutti gli aventi diritto ne faranno richiesta. Confermati anche i tagli alle pensioni d’oro e il raffreddamento dell’indicizzazioni degli assegni pari a più di tre volte il minimo, quindi superiori a 1.522 euro al mese. Sono esclusi le pensioni di invalidità, quelle riconosciute ai superstiti e alle vittime del dovere o di azioni terroristiche.

Sul fronte dell’ecotassa, sale da 45mila a 50mila euro il limite al di sotto del quale scatteranno gli incentivi per l’acquisto di automobili poco inquinanti, ibride o elettriche. La soglia più alta, quindi, comprenderà un maggior numero di veicoli ai quali saranno applicati gli sconti. Così recita il testo: “In via sperimentale, a chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia, dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 202, un veicolo di categoria ML nuovo di fabbrica, con prezzo risultante dal listino ufficiale della casa automobilistica inferiore a 50mila euro (Iva esclusa), è riconosciuto” un bonus che nel caso di rottamazione, può avere due valori: 6mila euro per auto che inquinano da 0 a 20 grammi di CO2 per km percorso; di 2.500 euro dai 21 ai 70 grammi di CO2. In assenza di rottamazione, l’incentivo è di 4mila euro per la prima fascia (ad inquinamento quasi zero) e di 1.500 euro per la seconda fascia (da 21 a 70 grammi). Arrivano anche incentivi fino a 3mila per l’acquisto di motorini e scooter elettrici o ibridi. Il contributo sarà pari al 30% del prezzo di acquisto e viene riconosciuto a chi rottama un mezzo di categoria da euro 0 a euro 2. Il maxi emendamento lascia invariata l’ecotassa (che non si applicherà, comunque, alle utilitarie). Si dovranno pagare 1.100 euro per le macchine che inquinano da 161 a 175 grammi di CO2 per chilometro percorso, 1.600 euro dai 176 ai 200 grammi di CO2 per km, 2mila euro da 201 a 250 grammi di CO2, e 2.500 euro per soglie superiori a 250 grammi di CO2.

Quanto ai fondi per riparare le buche di Roma, dopo la bocciatura dell’emendamento M5s che prevedeva l’intervento dell’esercito la proposta è stata riformulata: ci sarà uno stanziamento di 40 milioni il 2019 e 20 il 2020 e gli “interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità” potranno essere eseguiti “con il concorso del Ministero della Difesa, attraverso l’Arma del Genio dell’Esercito Italiano, per la realizzazione degli interventi di ripristino”. Inoltre ” è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 20121, per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradali”.

Confermato l’innalzamento da 40mila a 150mila euro della soglia sotto la quale le stazioni appaltanti possono affidare lavori senza gara. Una prima versione della modifica prevedeva che la soglia salisse fino a 200mila euro, ma è stata rivista alla luce di preoccupazioni del Movimento 5 Stelle sul rischio che si allargassero eccessivamente le maglie aprendo la strada a meccanismi corruttivi. Nel testo è previsto anche l’annunciato sgravio sui contributi Inail a carico delle imprese. Si partirà da 410 milioni di euro per l’anno 2019, 525 milioni per il 2020 e 600 milioni per il 2021.

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