Francesco Boccia lancia uno strumento digitale al servizio del Pd: una piattaforma digitale per la democrazia partecipativa che nelle intenzioni del candidato alla segreteria dem dovrebbe ‘superare’ Rosseau. Così l’aspirante leader del Partito Democratico, il più dialogante con il mondo M5s, prova a fare concorrenza all’idea di Casaleggio con una “politica aperta”.

Hackitaly, questo il nome scelto, viene descritta da Boccia come “una piattaforma di democrazia partecipativa open source, sicura e trasparente, con fondamenta tecnologiche moderne”. Costruita con un codice sorgente “accessibile a tutti gli utenti e algoritmi noti”, la piattaforma “è pronta per accogliere i contributi di tutti”, annuncia l’ex presidente della commissione Bilancio.

Ma a cosa serve Hackitaly? “Si può partecipare attivamente alla gestione della cosa pubblica attraverso una nuova rete di attivisti”, spiega Boccia che “apre le sue porte a developers, ambassadors e explorer che, insieme, costruiranno le fondamenta della piattaforma”.

Il Partito Democratico immaginato dal candidato alla segreteria “deve avere sezioni e smartphone, piazze, marciapiedi e tablet, per unire tradizione e modernità” per una “politica aperta, trasparente e sempre partecipata che sappia coniugare diritti e innovazione“. Quando il congresso dem terminerà con le primarie del 3 marzo, Hackitaly sarà donata al Partito Democratico.

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