Francesco nel suo discorso alla Curia romana in occasione degli auguri di Natale ricorda i "momenti difficili" vissuti "quest'anno" dalla Chiesa: il riferimento è agli abusi su minori da parte del clero. Bergoglio ringrazia chi li ha smascherati e promette: "Mai più insabbiamenti"
“Mai più abomìni insabbiati” e un ringraziamento ai media “che sono stati onesti e oggettivi e che hanno cercato di smascherare questi lupi e di dare voce alle vittime” della pedofilia. Papa Francesco nel suo discorso alla Curia romana in occasione degli auguri di Natale ricorda i “momenti difficili” vissuti “quest’anno” dalla Chiesa che “è stata investita da tempeste e uragani“. Il riferimento è agli abusi su minori da parte del clero che anche solo negli ultimi mesi hanno coinvolto la Chiesa dal Cile all’Olanda, dalla Germania agli Stati Uniti, fino alle accuse di monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Usa, dirette proprio al Pontefice.
“A quanti abusano dei minori vorrei dire: convertitevi, consegnatevi alla giustizia umana e preparatevi alla giustizia divina”, è l’appello di Bergoglio. Il Papa, citando il Vangelo di Matteo, invita chi abusa a “ricordarsi delle parole di Cristo: ‘Chi scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare'”.
Poi la promessa che la Chiesa “non si risparmierà nel compiere tutto il necessario per consegnare alla giustizia chiunque abbia commesso questi delitti”. Papa Francesco dunque ammette la complicità e le ambiguità del passato: “È innegabile che alcuni responsabili, nel passato, per leggerezza, per incredulità, per impreparazione, per inesperienza o per superficialità spirituale e umana hanno trattato tanti casi senza la dovuta serietà e prontezza. Ciò non deve accadere mai più. Questa è la scelta e la decisione di tutta la Chiesa”.
Quindi il Pontefice è tornato sul summit che a febbraio vedrà a Roma i capi delle Chiese del mondo per affrontare la piaga degli abusi sessuali dei preti: “La Chiesa si interrogherà, avvalendosi anche degli esperti, su come proteggere i bambini – continua Bergoglio – non si limiterà a curarsi, ma cercherà di affrontare questo male che causa la morte lenta di tante persone, al livello morale, psicologico e umano”.
Poi il ringraziamento ai media: “Cari fratelli e sorelle, parlando di questa piaga, alcuni, anche all’interno della Chiesa, si infervorano contro certi operatori della comunicazione, accusandoli di ignorare la stragrande maggioranza dei casi di abusi, che non sono commessi dai chierici della Chiesa, e di voler intenzionalmente dare una falsa immagine, come se questo male avesse colpito solo la Chiesa Cattolica. Invece – evidenzia il Papa – io vorrei ringraziare vivamente quegli operatori dei media che sono stati onesti e oggettivi e che hanno cercato di smascherare questi lupi e di dare voce alle vittime”.
“Anche se si trattasse di un solo caso di abuso che rappresenta già di per sé una mostruosità, la Chiesa – annota Francesco – chiede di non tacere e di portarlo oggettivamente alla luce, perché lo scandalo più grande in questa materia è quello di coprire la verità“. Poi però il Pontefice ha voluto anche ricordare quei “numerosi parroci che offrono ogni giorno buon esempio al popolo di Dio, sacerdoti vicini alle famiglie, conoscono i nomi di tutti e vivono la loro vita in semplicità, fede, zelo, santità e carità”. “Persone dimenticate dai mass media ma senza le quali regnerebbe il buio”, sottolinea Papa Francesco.