Le quattro fotocamere posteriori sono il vero tratto distintivo del Galaxy A9 2018. Il nuovo smartphone Android di Samsung è il primo al mondo a poter contare su un simile comparto fotografico, che dal prossimo anno potrebbe invece spopolare anche perché, lo diciamo subito, convince e fa intravedere interessanti potenzialità.

Si tratta comunque di uno smartphone in grado di offrire tanto altro: le prestazioni sono di buon livello, c’è un ampio schermo Super AMOLED da 6,3 pollici, ci sono ben 128 GB di memoria interna, oltre alla solita cura costruttiva a cui Samsung ci ha ormai abituati. La criticità più grande dunque è rappresentata dal prezzo di listino. Galaxy A9 2018 arriva infatti in Italia a 629 euro, una cifra che lo pone in concorrenza con dispositivi come il OnePlus 6T o lo Xiaomi Mi 8, che costano meno e sono complessivamente superiori.

Un comparto fotografico divertente

Il modulo fotografico posteriore si compone di una fotocamera principale da 24 Megapixel, di una da 10 Megapixel con zoom ottico, di una terza grandangolare da 8 Megapixel e di una quarta da 5 Megapixel per la profondità di campo. Al fine di comprenderne, tecnicamente, il funzionamento potete fare riferimento all’approfondimento che abbiamo realizzato qualche settimana fa, lo trovate a questo link.

In generale, con questa configurazione, è davvero possibile realizzare immagini cucite addosso al contesto: c’è la necessità è di ritrarre un monumento nella sua interezza? Ecco il sensore grandangolare. Si vuole effettuare uno zoom sul soggetto senza perdere dettaglio? Ci si può servire del teleobiettivo. Gli effetti bokeh (sfondo sfocato) vengono esaltati dal sensore per la profondità di campo, e poi la fotocamera principale da 24 Megapixel lavora bene sia in diurna che in notturna. Insomma, è davvero divertente scattare fotografie con questo smartphone.

Certo, con i sensori secondari si perde dettaglio nelle foto in notturna, un piccolo difetto che comunque è accettabile considerando che non si tratta di  un top di gamma. Discorso differente invece per quanto riguarda il sensore frontale da 24 Megapixel: i selfie non fanno gridare al miracolo, e soprattutto è necessario avere una mano davvero ferma per riuscire a ottenere scatti non mossi.

I video vengono girati fino alla risoluzione 4K a 30 FPS (frame-per-secondo). La qualità dei filmati è buona, anche se non c’è la possibilità di utilizzare il sensore grandangolare. Da rilevare che può essere impiegato il teleobiettivo per effettuare lo zoom senza perdita di dettaglio anche nelle clip.

Prestazioni e display, due facce della stessa medaglia

Le performance del Galaxy A9 2018 ci hanno convinto maggiormente rispetto a quelle del fratello minore Galaxy A7, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione. Lo smartphone risulta sempre fluido e scattante, anche quando viene messo sotto stress, ad esempio con i videogiochi. In quest’ultimo caso inoltre l’esperienza viene esaltata dall’ampio schermo da 6,3 pollici realizzato con tecnologia Super AMOLED – un altro dei punto di forza di questo smartphone.

Si tratta di un pannello caratterizzato da risoluzione di 1.080 x 2.220 pixel, che garantisce davvero un’ottima resa. Si vede benissimo all’aperto, complici una luminosità elevata e un buon trattamento oleofobico del vetro anteriore (che quindi non trattiene troppo lo sporco). In generale offre una qualità non così facile da trovare in questa fascia di prezzo.

Importante sottolineare i 128 GB di memoria interna, un quantitativo davvero elevato, che spesso non si trova neanche nei top di gamma. C’è comunque la possibilità di espanderla attraverso la micro-SD e non manca il supporto Dual-SIM. Presente anche il jack audio da 3.5 mm per le cuffie, un elemento che piano piano sta scomparendo dagli smartphone.

Convince anche l’autonomia. Con il nostro solito utilizzo, siamo riusciti a coprire oltre 24 ore lontani dalla presa elettrica  – a fronte di 3:30/4 ore di schermo accesso. Insomma, grazie alla batteria da 3.800 mAh (milliampere) non avrete problemi a coprire agevolmente la giornata, e c’è anche la ricarica rapida con il caricabatterie incluso in confezione.

La parte software è affidata ad Android 8.0 Oreo ma, considerando l’arrivo sul mercato a cavallo tra ottobre e novembre 2018, sarebbe stato lecito attendersi la presenza della più recente versione 9.0 Pie. Lo sblocco del dispositivo è affidato al sensore per le impronte digitali posizionato sul retro (si raggiunge bene con le dita, veloce e preciso) e al riconoscimento del volto, quest’ultimo decisamente meno convincente e in difficoltà in notturna.

Infine, il design. Samsung prosegue sulla propria linea con cornici ridotte soprattutto sui due lati. La scocca è realizzata in vetro, la sensazione al tatto non è certamente quella di uno smartphone di fascia alta, ma è comunque molto solido. Non è particolarmente scivoloso ma è difficile da utilizzare con una sola mano. Molto bella la colorazione Lemonade Blue, che vedete ritratta nelle immagini, ma è disponibile anche nelle varianti Caviar Black e Bubblegum Pink, con quest’ultima che strizza l’occhio soprattutto al pubblico femminile.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Sono poche le sbavature in questo Galaxy A9 2018. Samsung ha compiuto un ottimo lavoro, peccato abbiamo fatto un passo indietro in termini di prezzo rispetto a quanto visto con il Galaxy A7 2018, posizionato a 349 euro. I 629 euro di listino sono troppi, e ovviamente espongono questo dispositivo a una sfida impari con altri prodotti, come i già citati OnePlus 6T e Xiaomi Mi 8.

Il comparto fotografico però convince, così come le prestazioni e lo schermo Super AMOLED. Quando il prezzo si assesterà attorno ai 350/400 euro sarà certamente uno dei migliori smartphone da poter acquistare in questa fascia. Ideale per chi necessita di un display grande ed è abituato a utilizzare lo smartphone come strumento principale per le fotografie.

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