Cultura

5 libri da mettere sotto l’albero di Natale

di Davide Turrini

LA CAPITALE – Robert Menasse (Sellerio, 2018)

Dove diavolo era fino a ieri Robert Menasse? Sappiate che ad oggi è l’unico scrittore in grado di raccontare, in un romanzo fiume di oltre 400 pagine, e con un sarcasmo inimitabile, l’istituzione Europa. I suoi sotterfugi, le finte formalità, le ambizioni provinciali, i sospiri e i respiri negli uffici della Commissione Europea a Bruxelles senza ricorrere a sensazionalismi politici, minacce di armageddon finanziari, caratterizzazioni imbarazzanti. Il libro inizia con la descrizione di un maiale libero a scorrazzare per le strade di Bruxelles, lasciando sorpresi mezzi di informazione, forze dell’ordine, funzionari Ue e semplici cittadini. Poi ci si incunea in azioni e biografie di almeno una mezza dozzina di personaggi che recitano trame e sottotrame della gestione giornaliera a palazzo Berlaymont (“l’Arca”).  Al centro c’è la greca Xeno, dirigente apicale della Direzione Cultura intraprendente e priva di scrupoli, mossa soltanto dalla voglia di fare carriera in un settore più importante dell’esecutivo europeo. L’occasione viene dall’intuizione del collega sottoposto, Martin: rilanciare l’appeal in continuo calo della Commissione con un grande giubileo incentrato su Auschwitz, cercando di mobilitare i sopravvissuti e renderli testimoni dei proponimenti all’origine della Ue.

L’austriaco Menasse è un finissimo cesellatore nel dipanare un sottile senso di perenne inquietudine, una sorta di suspense sempre sul punto di esplodere: sia che la rottura provenga dalla strada con le manifestazioni minacciose di piazza, sia da un delitto “politico” che le alte sfere della polizia non intendono risolvere, sia da un terrorista polacco in fuga da Bruxelles o da un convegno voluto dalla presidenza della Commissione a cui partecipa un anziano professore di scienze politiche che avrebbe una ricetta radicalmente nuova per rilanciare l’idea di Europa. “Tutto alimenta un ingranaggio di bizantina complessità, crocevia del potere e dell’economia internazionale, babele di lingue diverse, mentalità incompatibili e interessi particolari”, hanno scritto quelli di Sellerio per presentare il libro. Tra vent’anni saluteremo Menasse come un genio. Ad oggi accontentiamoci di gustarne la prosa densa e mai retorica. La capitale è un libro serio, serissimo, che sgretola certezze e non vuole concedere lieto fine.

5 libri da mettere sotto l’albero di Natale - 2/5
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