Il cast del Festival di Sanremo 2019 si preannuncia come uno dei più variegati ed eterogenei di sempre. Si va dal pop più classico alla trap, passando per il rock e l’indie. Grandi nomi della musica italiana ma anche realtà meno conosciute al pubblico di massa. Ai tanti nomi dei “big” in gara si aggiungono poi i due vincitori di Sanremo Giovani: Mahmood, che si è accaparrato anche il premio della critica con il suo brano “Gioventù bruciata”, e Einar Ortiz.
Il direttore artistico Claudio Baglioni ha selezionato un cast che promette davvero musica per tutti i gusti, anche per quei pubblici finora molto distanti dal festival e dalla tv generalista. C’è il duetto che non ti aspetti, tra Patty Pravo, che torna all’Ariston per l’undicesima volta (l’ultima nel 2016), e l’ex concorrente di Amici Briga. Sempre in quota talent (nel suo caso prima Amici, poi X Factor) arriva Enrico Nigiotti che, dopo un anno fortunato, presenta la sua Nonno Hollywood. E c’è la quota giovanissimi con quella che potrebbe essere l’esibizione più ironica di Federica Carta e dell’atipico rapper Shade con Senza farlo apposta.
Quello che sorprende, in positivo, e il debutto (finalmente) della trap al Festival con Achille Lauro che canta Rolls Royce. Piaccia o non piaccia, è il genere al momento più in voga, più ascoltato dalle nuove generazioni. Sanremo non può ignorarlo, soprattutto se intende attirare anche il pubblico di giovanissimi nella settimana della kermesse. Approdano poi per la prima volta nella città dei fiori i genovesi Ex Otago (Solo una canzone): potrebbe trattarsi del fortunato seguito della storia dell’anno scorso di Lo Stato Sociale, dall’indie al pubblico di massa. In gara poi anche i Boombadash, divisi però da Loredana Bertè con cui la scorsa estate grazie a Non ti dico no hanno fatto ballare tutte le spiagge d’Italia.
A sorpresa ripassano da Sanremo per la seconda volta, dopo oltre 15 anni, i Negrita con I ragazzi stanno bene, e, per la quinta volta, Daniele Silvestri con Argento vivo. Non mancano, però, i grandi classici del Festival: Francesco Renga con Aspetta che torni e Arisa con Mi sento bene. E, ancora, Nino D’Angelo accompagnato da Livio Cori, attore di Gomorra 3 e sospettato da tempo di essere l’uomo dietro Liberato. I due porteranno Un’altra luce. E poi ancora: Loredana Bertè con Cosa ti aspetti da me, Il Volo con Musica che resta, Ghemon con Rose viola , Paola Turci con L’ultimo ostacolò, Simone Cristicchi con Abbi cura di me, Nek con Mi farò trovare pronto, Motta con Dov’è l’Italia , Irama con La ragazza col cuore di latta, Ultimo con I tuoi particolari, Anna Tatangelo con Le nostre anime di notte e Zen Circus con L’amore è una dittatura. Sono loro i protagonisti di uno dei Festival più coraggiosi degli ultimi anni.