Il premio Oscar de "La vita è bella" collaborerà con il sindaco per promuovere la raccolta fondi del progetto di ristrutturazione dell'edificio in cui fu trucidata la famiglia di Enrico Pieri, uno dei superstiti. Servono due milioni e mezzo: la struttura ospiterà i giovani che a migliaia passano dal paesino teatro dell'eccidio del 1944
“Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla, come in una favola c’è dolore e come in una favola è piena di meraviglie e felicità”. Deve aver pensato all’incipit de La vita è bella, il suo film sulla Shoah vincitore di tre premi Oscar, Roberto Benigni, quando, in un giorno di sole, la scorsa estate, nella hall di un hotel di Forte dei Marmi, si è seduto davanti a un piattino con i biscottini da tè e ha ascoltato la proposta di Enrico Pieri, 84 anni, uno dei superstiti
Enrico Pieri è uno dei pochi superstiti ancora in vita del massacro versiliese, tra i più sanguinosi dell’occupazione nazifascista: 560 vittime civili, prevalentemente donne e bambini, uccisi dalle SS con la collaborazione dei fascisti locali, la mattina del 12 agosto 1944. Enrico aveva 10 anni, quando all’alba, nascosto nel sottoscala di casa, vide tutta la sua famiglia (nonni, papà, mamma incinta e le due sorelline) cadere a terra crivellati dalle mitragliatrici della 16ma divisione Panzergrenadier, che poi con i lanciafiamme dette fuoco ai corpi. Quando l’aria si fece irrespirabile, Enrico prese coraggio e uscì, andando a nascondersi tra le piante di fagioli, dove stette per ore, prima di aggirarsi per il paese, ancora ammutolito, in cerca di qualcuno ancora in vita.
Ma per trasformare un luogo di orrore in un posto da favola servono soldi. “Almeno due milioni e mezzo di euro – dice il sindaco – Una cifra importante, necessaria a demolire l’edificio e rifarlo daccapo, uguale dal punto di vista architettonico, ma a norma, anche secondo i criteri antisismici”. Ed è qui entra in gioco Benigni. Verona e Pieri si sono rivolti all’attore toscano perché li aiuti a promuovere una raccolta fondi, che è già partita sul sito del Comune di Stazzema. Lui ha accettato e, nei giorni scorsi, al telefono con il primo cittadino, ha ribadito la sua disponibilità: “Nei prossimi giorni mi farà sapere come potrà aiutarci”.
Anche la Germania farà la sua parte, grazie al Fondo per il Futuro, risorse stanziate dal Governo federale e rivolte a progetti per la memoria, selezionati insieme alla Farnesina. “Manderanno una prima tranche per coprire completamente il primo studio di fattibilità e l’acquisizione della adiacente casa del cugino di Enrico – sottolinea il sindaco – Nel 2019 metteranno a disposizione altri fondi, da quantificare in un prossimo incontro. Ha molta fretta, il sindaco Maurizio Verona: nel 2019 scadrà il suo mandato. “Voglio fare in modo da andarmene avendo trovato tutti i soldi e avviato la realizzazione dell’Ostello della Pace”. Non ha scadenze elettorali, ma vuole fare presto anche Enrico Pieri, che, a 84 anni, vuole provare la gioia di trasformare l’orrore in speranza.