Poche coperte con il freddo che aumenta, pochi viveri e nessun approvvigionamento. Open Arms, con oltre 300 persone a bordo diretta verso la Spagna, e Sea Watch 3 che a bordo ne ha 33, chiedono aiuto. Con le condizioni meteo in peggioramento e senza rifornimenti (ieri Malta ha evacuato una donna e il suo neonato, ma negato porto e aiuti) la situazione delle due navi, una della ong spagnola Proactiva l’altra olandese, rischia di diventare un’emergenza. Lo sbarco di Open Arms in Spagna è previsto infatti per il 28 dicembre: “Quest’anno Natale lo passiamo in mare“, ha scritto la ong su Twitter.
La risposta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è sempre la stessa: “No”. “Sea Watch 3, altra nave di un’altra Ong (bandiera olandese) chiede di portare in Italia decine di immigrati. La mia risposta non cambia: i porti italiani sono chiusi, stop al traffico di esseri umani!”. Il vicepremier risponde anche a Oscar Camps, fondatore di Proactiva che ieri in un tweet aveva scritto che la sua retorica finirà: “Un responsabile di una ong dice che io mi dovrò vergognare per le mie future generazioni. Amico mio, lascia che i miei figli possano o meno essere orgogliosi del loro papà che vuole delle regole, che vuole salvare vite e sta lavorando nonostante minacce e insulti perché in questo paese entri chi ha bisogno e chi porta rispetto”.
Oggi però all’Angelus papa Francesco lancia un vero e proprio appello “a tutti coloro che sono lontani dalla loro famiglia e dalla loro terra, nei giorni del Natale, “il nostro Padre celeste non vi dimentica e non vi abbandona. Se siete cristiani, vi auguro di trovare nella Chiesa una vera famiglia, dove sperimentare il calore dell’amore fraterno. E a tutti coloro che sono lontani dalle loro famiglie, cristiani e non cristiani, dico: le porte della comunità cristiana sono aperte”
?AGGIORNAMENTO
“#SeaWatch3”, altra nave di un’altra Ong (bandiera olandese), chiede di portare in Italia decine di immigrati recuperati al largo delle coste libiche.
La mia risposta non cambia: i porti italiani sono CHIUSI, stop al traffico di esseri umani!#portichiusi— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 dicembre 2018
“I viveri stanno finendo, le coperte non bastano per tutti e fa molto freddo. Questa notte un ragazzo di 14 anni che viaggiava da solo è stato portato a Lampedusa dalla Guardia Costiera italiana per una infezione cutanea aggressiva – dicono da Open Arms all’Adnkronos – Su Salvini c’è poco da commentare, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità nei confronti della storia, noi continueremo a fare il nostro lavoro e ad aiutare le persone in difficoltà”. Ed è drammatica la testimonianza che Emran, il 14enne sbarcato in Italia, ha dato all’ong spagnola: “Qualche giorno fa, in Libia, sono stato picchiato, all’inizio ho perso la vista da un occhio”, ha raccontato aggiungendo poi: “Potete avvisare mia mamma?”.
“Potete avvisare mia mamma?”
E’ il compito che ci ha affidato Emran prima che lo evacuassero stanotte a Lampedusa.
Ha 14 anni, viaggia da solo, è arrivato in Libia dalla Somalia e poco prima di prendere il mare è stato picchiato. Le conseguenze sono evidenti.
Vía @OlmoCalvo pic.twitter.com/itKrlxT6qc— Proactiva Open Arms IT (@openarms_it) 23 dicembre 2018
La nave intanto continua a dirigersi verso la Spagna in attesa “di un’altra nostra imbarcazione che dalla Spagna sta arrivando per portarci medicine, viveri e coperte“. Anche dalla Sea Watch arriva una richiesta di aiuto: “Abbiamo pochi giorni di autonomia. Le condizioni meteo in peggioramento per Natale ci preoccupano. Ci auguriamo che presto ci venga indicato un porto sicuro. Abbiamo soccorso 33 persone su un gommone in difficoltà. Le loro condizioni di salute sono buone, non ci sono, per ora, problemi medici. Ieri abbiamo inviato una richiesta di porto sicuro ma ad oggi ancora nessuna risposta. Spiega la Ong denunciando un “rimpallo di responsabilità. Abbiamo urgenza di sbarcare per portare queste persone al sicuro e perché – rimarca la Ong – il diritto marittimo lo prevede”. Il portavoce della ong Ruben Neugebauer ad Afp spiega che dopo il rifiuto di Roma e La Valletta “finora non c’è nessun Paese che voglia offrire un porto sicuro”. I migranti soccorsi provengono da Nigeria, Libia e Costa d’Avorio, e fra loro ci sono quattro donne e sei bambini.
“All we want for Christmas: un porto sicuro” lo slogan lanciato su Twitter dalla ong : “Oltre 30 persone salvate cercano in questo momento un porto sicuro – abbiamo 30 città che li accoglierebbero, se Horst Seehofer lo permettesse riferendosi al ministro dell’Interno tedesco (Csu), l’Unione cristiano-sociale, sottolineando che “chi invoca valori cristiani è ora obbligato ad agire. In Germania oltre 30 città e diversi Laender hanno acconsentito ad accogliere le persone in difficoltà salvate in mare. Invitiamo il governo tedesco a trovare una soluzione prima di Natale” perché è atteso un peggioramento delle condizioni meteo, al più tardi martedì.