Ma perché si parla così poco o niente del regalo del governo alle partite Iva? Reddito di cittadinanza e quota 100 hanno suscitato tanta attenzione, batti e ribatti e correggi. L’eccezionale regalo a chi guadagna, o più precisamente dichiara, tra i 30 e i 65 mila euro invece è passato quasi sotto silenzio. Come se ci fosse una sorta di imbarazzo sia nel sostenere sia nell’attaccare questo provvedimento fiscale.
Sto parlando della possibilità per le partite Iva di usufruire, se si incassano meno di 65mila euro, dello stesso regime agevolato in vigore finora per fatturati inferiori ai 30mila euro. In questo modo questi lavoratori autonomi, commercianti e professionisti, prima di tutto non dovranno più emettere fatture con Iva (in alcuni casi questo significa che potranno emettere fatture più alte) e non dovranno più pagare, rendere e soprattutto anticipare questa Iva allo Stato. E soprattutto pagheranno l’Irpef solo nella misura del 15%, con una riduzione tanto più notevole quanto più si avvicina ai 65mila euro. Certo, non si potranno dedurre tutte quelle spese professionali che attualmente le partite Iva “scaricano” dal proprio reddito, ma il vantaggio sarà comunque notevole. Non sono riuscito a trovare cifre precise per capire di quante persone si tratta, di quanti stimati beneficiari e di che beneficio medio. Ma credo che potrebbe trattarsi anche di un milione di contribuenti. E per quanto riguarda il beneficio, mi baso sulla stima provvisoria fatta dal mio commercialista sul mio reddito.
Pur essendo io uno che ha parecchie spese professionali da scaricare e pur essendo lontano dai 65mila euro – quindi pur non essendo io uno dei massimi beneficiari di questa “flat tax” – mi è stato pronosticato un risparmio di almeno 2.500 euro, forse 3mila, l’anno. Questo è il motivo per cui scrivo queste righe, pur essendo inesperto in materia fiscale e timoroso di sbagliare definizioni e parole. Trovo sbalorditivo che il governo abbia pensato di fare un regalo fiscale a quelli come me. E che nessuno protesti.
Forse se fossi un politico e avessero deciso di aumentarmi di 2.500 euro l’anno lo stipendio ci sarebbero proteste. Invece così no, per questa flat tax no. Ma non avevamo il Paese afflitto da disoccupazione, bassi salari, povertà? Che poi addirittura si chiudano i porti ai profughi dei lager libici perché “non possiamo più permetterci di ospitarli” e si regalino i soldi ai redditi medi, anzi più che medi, mi sembra incredibile. Di che cifra complessiva stiamo parlando, come dicevo, non ho trovato previsioni certe. Un miliardo?
La vicenda personale che mi ha portato a scrivere questo intervento ha un intoppo, o risvolto, imprevisto. Mentre riflettevo su come impiegare (tra un anno e mezzo) l’inatteso regalo del governo, dato che mi sentirei in dovere di utilizzarlo a scopi sociali e solidali, ho scoperto che quasi certamente non potrò usufruirne. È infatti precluso a chi è socio di qualche società e io sono socio di un’improduttiva società, dalla quale non son riuscito a uscire entro la fine di quest’anno, perché uscirne è complesso e costoso.
Ma insisto, al di là del mio caso: se il governo pensa che lo Stato si possa così facilmente privare di entrate fiscali, non ci sarebbero modi più giusti e intelligenti per farlo? Domanda retorica, ovviamente.
Paolo Hutter
Giornalista, ambientalista
Economia & Lobby - 27 Dicembre 2018
Flat tax, non ha senso che il governo regali soldi a gente come me
Ma perché si parla così poco o niente del regalo del governo alle partite Iva? Reddito di cittadinanza e quota 100 hanno suscitato tanta attenzione, batti e ribatti e correggi. L’eccezionale regalo a chi guadagna, o più precisamente dichiara, tra i 30 e i 65 mila euro invece è passato quasi sotto silenzio. Come se ci fosse una sorta di imbarazzo sia nel sostenere sia nell’attaccare questo provvedimento fiscale.
Sto parlando della possibilità per le partite Iva di usufruire, se si incassano meno di 65mila euro, dello stesso regime agevolato in vigore finora per fatturati inferiori ai 30mila euro. In questo modo questi lavoratori autonomi, commercianti e professionisti, prima di tutto non dovranno più emettere fatture con Iva (in alcuni casi questo significa che potranno emettere fatture più alte) e non dovranno più pagare, rendere e soprattutto anticipare questa Iva allo Stato. E soprattutto pagheranno l’Irpef solo nella misura del 15%, con una riduzione tanto più notevole quanto più si avvicina ai 65mila euro. Certo, non si potranno dedurre tutte quelle spese professionali che attualmente le partite Iva “scaricano” dal proprio reddito, ma il vantaggio sarà comunque notevole. Non sono riuscito a trovare cifre precise per capire di quante persone si tratta, di quanti stimati beneficiari e di che beneficio medio. Ma credo che potrebbe trattarsi anche di un milione di contribuenti. E per quanto riguarda il beneficio, mi baso sulla stima provvisoria fatta dal mio commercialista sul mio reddito.
Pur essendo io uno che ha parecchie spese professionali da scaricare e pur essendo lontano dai 65mila euro – quindi pur non essendo io uno dei massimi beneficiari di questa “flat tax” – mi è stato pronosticato un risparmio di almeno 2.500 euro, forse 3mila, l’anno. Questo è il motivo per cui scrivo queste righe, pur essendo inesperto in materia fiscale e timoroso di sbagliare definizioni e parole. Trovo sbalorditivo che il governo abbia pensato di fare un regalo fiscale a quelli come me. E che nessuno protesti.
Forse se fossi un politico e avessero deciso di aumentarmi di 2.500 euro l’anno lo stipendio ci sarebbero proteste. Invece così no, per questa flat tax no. Ma non avevamo il Paese afflitto da disoccupazione, bassi salari, povertà? Che poi addirittura si chiudano i porti ai profughi dei lager libici perché “non possiamo più permetterci di ospitarli” e si regalino i soldi ai redditi medi, anzi più che medi, mi sembra incredibile. Di che cifra complessiva stiamo parlando, come dicevo, non ho trovato previsioni certe. Un miliardo?
La vicenda personale che mi ha portato a scrivere questo intervento ha un intoppo, o risvolto, imprevisto. Mentre riflettevo su come impiegare (tra un anno e mezzo) l’inatteso regalo del governo, dato che mi sentirei in dovere di utilizzarlo a scopi sociali e solidali, ho scoperto che quasi certamente non potrò usufruirne. È infatti precluso a chi è socio di qualche società e io sono socio di un’improduttiva società, dalla quale non son riuscito a uscire entro la fine di quest’anno, perché uscirne è complesso e costoso.
Ma insisto, al di là del mio caso: se il governo pensa che lo Stato si possa così facilmente privare di entrate fiscali, non ci sarebbero modi più giusti e intelligenti per farlo? Domanda retorica, ovviamente.
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Roma, 8 gen (Adnkronos) - Ha preso da poco il via, in aula alla Camera, l'esame della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata sulla riforma costituzionale della giustizia. A illustrare la pregiudiziale è il deputato M5s Alfonso Colucci.
Milano, 8 gen. (Adnkronos) - Anche il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha sospeso temporaneamente l'utilizzo dell'applicativo App per l'adozione e il deposito di atti, documenti, memorie e richieste nel processo telematico penale. "Ritenuto - si legge nel provvedimento - che sussistano criticità derivanti dall'immediata obbligatorietà del regime del binario unico relativamente a fasi processuali caratterizzate dall'assenza di un'adeguata sperimentazione e dalla mancata segnalazione della verifica della corretta gestione del flusso informatico" emerge "la necessità" di procedere gradualmente all'implementazione dell'applicativo App, ritenendo opportuno mantenere il regime del doppio binario (digitale e analogico) "almeno fino al 31 marzo 2025".
Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Come se non bastassero i successi di Tesla e SpaceX, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale xAI, le migliaia di post su X o l'attivismo al fianco di Trump, Elon Musk può vantare adesso un nuovo titolo, per lui forse altrettanto appagante. L'imprenditore sudafricano infatti ha annunciato di essere diventato uno dei migliori giocatori 'al mondo' di “Diablo IV,” un videogame fantasy di impronta dark per il quale sembra avere davvero perso la testa. Di sicuro, vi ha perso centinaia di ore, spiega il Wall Street Journal, dal momento che per raggiungere il 150mo livello (partendo dal primo) serve una dedizione senza fine nel cercare elisir e abbattere mostri. Il tutto in appena 45 giorni.
Va riconosciuto che Musk è da sempre 'addicted' ai videogiochi e in un filmato su X ha mostrato la sua capacità di superare un livello difficilissimo di Diablo in meno di due minuti (contro le ore che servirebbero a un giocatore normale). A questa pratica il patron di Tesla peraltro attribuisce qualità che vanno oltre il semplice divertimento: "Si possono imparare tante lezioni di vita giocando alla massima velocità e alla massima difficoltà" ha scritto in un post su X. E va detto che Musk riesce a giocare al computer anche mentre porta avanti chiamate o riunioni di lavoro.
Perfidamente - riporta il WSJ - alcuni suggeriscono che Musk potrebbe avere pagato altri giocatori per superare i livelli più 'noiosi' di Diablo. Ma mancano le prove e - viste le ultime sortite di Trump (pienamente sostenute dal suo 'alleato') - viene soprattutto da chiedersi se, con Musk arrivato al livello top di 'Diablo', a Washington non si siano ultimamente appassionati di più a un 'Risiko' dove il posto della Kamchatka è stato preso da Canada e Groenlandia.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - Donald Trump, Joe Biden e ancora Donald Trump, ma al Quirinale sempre Sergio Mattarella, che sabato prossimo alle 13 riceverà il Presidente uscente degli Stati Uniti in visita di commiato. Un'occasione per ribadire che "l’Italia ha rapporti di amicizia e vicinanza tradizionali con Washington, maturati all’indomani della Seconda guerra mondiale con il generoso contributo alla ricostruzione offerto con il Piano Marshall e con il sostegno alla nostra democrazia, consolidatosi nell’Alleanza atlantica e in altri numerosi contesti delle organizzazioni internazionali".
Una linea che il Presidente della Repubblica ha sempre ribadito, a prescindere da chi fosse l'inquilino della Casa Bianca, perché, come affermò l'estate scorsa in occasione della cerimonia del Ventaglio, "rimango sorpreso quando si dà notizia o si presume che vi possano essere posizionamenti a seconda di questo o quell’esito elettorale, come se la loro indubbia importanza dovesse condizionare anche le nostre scelte". Senza però mai dimenticare, come sottolineò sempre Mattarella nel 2019 dopo l'incontro con Trump a Washington, quanto “dicevano i latini: ‘Amicus Plato, sed magis amica veritas’, più importante del mio amico è la verità”.
I prossimi mesi diranno come dal Quirinale verrà declinato concretamente questo orientamento, nel frattempo è il momento dei saluti con Biden, al quale verrà ribadito "il ringraziamento per l'apprezzato servizio e per la sua leadership", che il Capo dello Stato espresse sempre l'estate scorsa nelle giornate in cui il Presidente uscente degli Stati Uniti decideva di non ricandidarsi.
Per lui si tratterà della seconda visita al Quirinale, dopo quella del 29 ottobre del 2021 quando si trovava a Roma per il G20 presieduto dall'Italia. Si era nella fase finale della pandemia da Covid e in quella circostanza i due Presidenti si trovarono d'accordo nel sottolineare la necessità di garantire i vaccini ai Paesi più fragili. Una questione introdotta dal Capo dello Stato italiano e condivisa da quello statunitense, che evidenziò “l’ottimo lavoro" fatto dall’Italia sui vaccini. Non mancò il riferimento alla necessità di fare tesoro di quella esperienza di collaborazione internazionale realizzatasi con il Covid, in previsione di futuri possibili nuovi episodi di pandemia.
Un esempio citato più volte da Mattarella insieme alle tante emergenze mondiali da affrontare e risolvere attraverso la cooperazione e un rinnovato multilateralismo. A partire dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, entrati prepotentemente nell'agenda proprio pochi mesi dopo quell'incontro al Quirinale, con Italia e Stati Uniti impegnati nel supporto a Kiev e negli sforzi per la ricerca di una pace giusta e per la stabilizzazione delle varie aree di crisi.
Un contesto rispetto al quale Biden e Mattarella negli ultimi quattro anni si sono trovati d'accordo nel sottolineare la validità delle tradizionali alleanze, a partire da quella Atlantica, da declinare però in modo nuovo tenendo conto del mutato quadro geopolitico, con un Europa chiamata, come ripetuto più volte dal Capo dello Stato italiano, a dotarsi “degli strumenti di politica estera e difesa comune, naturalmente in collaborazione e con complementarietà con la Nato”.
Milano, 8 gen. (Adnkronos) - Sarà ascoltata in Belgio, alla presenza anche di alcuni poliziotti milanesi, la giovane che ha denunciato di essere stata molestata, insieme ad altri cinque amici, la notte di Capodanno a Milano. La studentessa di Liegi era in compagnia di tre donne e due ragazzi durante i festeggiamenti per l'arrivo del 2025 e ha raccontato di essere stata circondata e palpeggiata da diversi ragazzi ancora in corso di identificazione. Saranno le immagini delle telecamere presenti in piazza, e ancora al vaglio degli agenti della Questura di Milano, a poter fornire elementi utili per dare un nome ai presunti aggressori. Ieri la procura guidata da Marcello Viola ha aperto un fascicolo contro ignoti per l'ipotesi di "stupro di gruppo" per quanto sarebbe accaduto in piazza Duomo.
Milano, 8 gen. (Adnkronos) - Aspiag Service srl (concessionaria del marchio Despar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia) "offre la massima collaborazione alle autorità giudiziarie, nella convinzione di aver sempre operato nel giusto e nel rispetto della legalità". Lo si legge in una nota a poche ore dal decreto con cui la procura di Milano ha effettuato un sequestro d'urgenza di circa 8 milioni di euro in un'indagine che vede come ipotesi d'accusa la presunta somministrazione illecita di manodopera. "L'azienda ripone la massima fiducia nel lavoro della magistratura auspicando possa essere fatta chiarezza nel più breve tempo possibile".
Milano, 8 gen. (Adnkronos) - "I video che si sono visti non lasciano spazio ai dubbi: c'è stato uno speronamento da parte della macchina dei carabinieri sul motorino teso a provocarne la caduta quindi conseguentemente la morte del povero Ramy e questo impone di interrogarsi sulla corretta qualificazione giuridica dei fatti. Ci sono elementi per configurare l'omicidio volontario, quanto meno sotto il profilo del dolo eventuale". Lo sostiene il difensore Marco Romagnoli che insieme all'avvocato Debora Piazza difende Fares Bouzidi, il ventiduenne alla guida dello scooter su cui viaggiava e ha perso la vita Ramy Elgaml, morto la notte del 24 novembre scorso, in via Quaranta all’angolo con via Ripamonti, mentre veniva inseguito dai carabinieri.
Parole che arrivano a poche ore dalla diffusione, su tv e siti, delle immagini dell'inseguimento, in pieno centro, durato otto chilometri. "Altra considerazione - aggiunge il difensore - è quella del comportamento dei carabinieri che li si è visto pacificamente voler fermare questo veicolo a ogni costo, anche a costo di provocare ciò che poi purtroppo è accaduto e questo, a mio avviso, è inaccettabile in uno stato di diritto come il nostro".