È noto che alcuni uomini sono soliti frequentare Paesi lontani, soprattutto asiatici, per soddisfare i loro desideri sessuali (anche non leciti) mentre si sa poco del turismo sessuale femminile, anche se è un fenomeno abbastanza diffuso. Si parla di donne occidentali di età compresa tra i 40 e i 60 anni che preparano la valigia con l’idea di vivere una situazione che non prevede solo spiagge dorate e mare cristallino, ma anche la presenza di prestanti ragazzi del posto con i quali vivere un’avventura erotica. Coloro che offrono tali servizi vengono definiti beach boys e sono per lo più ragazzi con prospettive socio-economiche basse che adescano donne facoltose o comunque disponibili a spendere.

Alcuni ricercatori che indagano sul fenomeno del turismo sessuale attestano che oltre 600mila donne occidentali partono ogni anno verso lidi esotici per realizzare le proprie fantasie erotiche. Riguardo l’Italia, stando ai dati dichiarati dall’Ecpat, sarebbero circa 80mila le italiane che partono alla ricerca di incontri sessuali di questo tipo, in maggior misura occasionali e nel 35% dei casi abituali. La meta più sognata è Santo Domingo, ma anche Cuba, il Marocco, Capo Verde costituiscono una forte attrazione per le donne che desiderano incontrare uomini disponibili e che siano ottimi accompagnatori per il divertimento e sessualmente interessanti. Anche nelle spiagge senegalesi è facile imbattersi in ragazzi prestanti e dotati, come descrive nel 1998 il sociologo e antropologo Klaus de Albuquerque nel libro In cerca del Big Bamboo. Nella maggior parte dei casi questi ragazzi non si aspettano denaro in cambio della prestazione sessuale, ma piuttosto regali, omaggi e inviti a cena, quello che gli inglesi chiamano indirect pay.

Si possono riconoscere differenti tipologie di donne che partono per un’avventura sessuale. Nel libro sopra citato, Klaus de Albuquerque le ha classificate come:
1. le “debuttanti” o neofite, sono donne che vogliono provare una nuova emozione;
2. le turiste sessuali “situazionali”, ben disposte a fare sesso con i beach boys pur non viaggiando con questo preciso intento;
3. le “veterane” il cui obiettivo è sperimentare sesso anonimo;
4. le “reduci” che hanno stabilito una relazione continuativa con un ragazzo conosciuto in un luogo turistico.

La motivazione alla base di questo comportamento sessuale varia: ci sono donne che partono nell’intento di ricostruire la loro identità e l’altro è uno specchio che riflette l’immagine della femminilità che si teme perduta nel proprio Paese di origine, ma spesso sono donne che esprimono un’esigenza di potere e di affermazione attraverso la superiorità economica o esercitano una rivalsa nei confronti della figura maschile.

In genere si tratta di donne che fuggono dalla noia e dall’abitudine, dalla trascuratezza di mariti disattenti o dall’insicurezza dell’età che avanza, oppure sono donne spinte dal semplice gusto del piacere, padrone del proprio corpo e della propria sessualità e sono capaci di distinguere l’amore dal sesso, consapevoli di volere solamente un amore carnale.

Negli ultimi decenni l’emancipazione femminile ha raggiunto molti e legittimi traguardi sociali. Quindi ciò che un tempo era esclusivo retaggio maschile è oggi giusta prerogativa di ambedue i sessi, anche se esiste una differenza fondamentale con il fenomeno al maschile: per le donne non c’è la sopraffazione, gli amanti sono giovani ma non ragazzini.

Ringrazio per la collaborazione la dr.ssa Vita Piccilli

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