Il cibo per richiami familiari, il cibo come "argomento" politico. Uno schema, quest'ultimo, usato più volte. Per fare un esempio, andando a ritroso il ventidue ottobre scrive: "Yogurt al miele e melissa per Renzi, Boschi e tutti gli amici del Pd, per digerire meglio le storiche sconfitte di Trento e Bolzano", e mostra l'etichetta del vasetto della Sterzing Vipiteno
“Il mio Santo Stefano comincia con pane e nutella, il vostro?“, questa la disascalia di una foto del vicepremier Matteo Salvini. Uno scatto che ha suscitato numerose polemiche perché postato a poche ore dalla scossa di terremoto a Catania e dall’omicidio del fratello di un collaboratore di giustizia a Pesaro. “Un pensiero ai politici ed ai giornalisti di sinistra che vivono male anche durante le feste. Pensare che oggi per molti siti il problema era Salvini che fa colazione con pane e nutella. Avete dei problemi. C’è gente che ha rubato e mangiava caviale e champagne”, ha commentato il ministro dell’Interno per poi aggiungere che “se questi sono gli attacchi stiamo al governo per 30 anni”.
Il mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella?, il vostro??? pic.twitter.com/dvYLTaKiZj
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 26 dicembre 2018
Così, il giorno dopo in partenza per Pesaro e Catania si mostra mentre beve un caffè “sempre che a sinistra qualcuno non si offenda” e in serata prima di lasciare Catania si concede un arancino al ragù: “Che dite, il Pd mi attaccherà?”. Cene, pranzi, spuntini, caffè, birre, piatti tipici: è il Matteo Salvini food blogger, è una Prova del Cuoco social ma senza ricette. Il “caso Nutella” è solo l’ultimo riferimento al mondo culinario, solitamente non salutista, mostrato dal politico leghista su Facebook, Twitter e Instagram con un totale di follower superiore ai cinque milioni.
“Ma a chi non piace una crepe con la Nutella?”, “Torta Pan di Stelle, con mascarpone e Nutella. Vado?“, chiedeva l’ex (?) compagno della Isoardi ai suoi seguaci per restare in tema il 1 e il 5 dicembre scorso. Prendendo in considerazione il periodo dal 27 novembre al 27 dicembre si contano venticinque citazioni, quasi una al giorno ovviamente con foto ed emoticon d’ordinanza. Il giorno della vigilia è il turno di un sorbetto al mandarino con un amico, a Natale pizza salame e cipolla con il figlio e a Santo Stefano già arrivato beve una cioccolata calda prima di scartare i regali.
Dopo una cena milanese con un vecchio amico, taaaaac: sorbetto al mandarino? pic.twitter.com/qVJwLGLDHy
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 dicembre 2018
Il cibo per richiami familiari, il cibo come “argomento” politico. Uno schema, quest’ultimo, usato più volte. Per fare un esempio, andando a ritroso il ventidue ottobre scrive: “Yogurt al miele e melissa per Renzi, Boschi e tutti gli amici del Pd, per digerire meglio le storiche sconfitte di Trento e Bolzano”, e mostra l’etichetta del vasetto della Sterzing Vipiteno. E’ il turno del tiramisù il 21 dicembre e il 29 novembre con “tanti saluti alla dieta”, il vino è protagonista di una foto con Albano che per l’incontro al Viminale ha preparato una bottiglia “riserva speciale Matteo Salvini”.
Non solo dolci, compreso un “bel bacio Perugina”, ma anche salato. Il 4 dicembre è un tripudio di sponsor: “Due etti di bucatini Barilla, un po’ di ragù Star e un bicchiere di Barolo di Gianni Gagliardo. Alla faccia della pancia! Buon pomeriggio Amici”. Sushi o pizza? Il 17 dicembre il vicepremier fa la doppietta: il cibo giapponese durante un vertice del governo, la pizza a tarda sera in compagnia di una birra. Il giorno dopo l’abbuffata si accontenta di un pranzo low profile con tramezzini e focaccine: “Ricco pranzo del ministro“.
I marchi sono in bella vista ma i post non segnalano la pubblicità con gli hashtag appositi (#adv o #advertising) e le aziende mostrate nei giorni scorsi hanno smentito qualsiasi forma di accordo con il vicepremier: “Nessuna strategia semplicemente la vita di tutti i giorni, come ho sempre fatto, ovviamente gratis”, aveva commentato il leader leghista. Buon pro gli faccia?