Secondo l’Osservatorio Nomisma le transazioni immobiliari si avvicineranno a quota 573 mila. In futuro previsto un aumento delle richieste di affitto
Il 2018 si chiuderà con il segno + per il comparto immobiliare italiano: come evidenziato da un recente articolo sul blog di Immobiliare.it, a fine 2018 le compravendite si avvicinano a quota 573 mila, pari all’1,6% del patrimonio abitativo, facendo registrare una crescita del 5,6% nel settore residenziale rispetto a dodici mesi fa. Per un valore complessivo di mercato di circa 94,5 miliardi di euro. In calo invece i prezzi, scesi dello 0,9% su base annuale.
Si tratta di dati contenuti nell’Osservatorio Immobiliare 2018 di Nomisma, dal quale emerge anche una maggiore difficoltà nelle condizioni di accesso al settore creditizio. La conseguenza è un rallentamento delle compravendite, visto che i mutui incidono per circa il 60% sul totale delle transazioni con erogazioni che si aggirano vicino a quota 50 miliardi di euro. La contrazione dei prezzi non si fa sentire nelle grandi città, dove aumentano soluzioni di affitto breve o temporaneo: queste assicurano un buon guadagno per i proprietari delle abitazioni ma, al contempo, rischiano di creare difficoltà nelle famiglie perché l’affitto tradizionale è diventato più oneroso senza che ci sia stato un corrispondente aumento degli stipendi.
In questo periodo, secondo il report, sono circa 2,6 milioni le famiglie in cerca di casa per un mercato potenziale di 436,9 miliardi. Il 15,6% di chi acquista casa lo fa a scopo di investimento, una percentuale in forte crescita (+6,1%) rispetto al 2017. Per quanto riguarda gli affitti, Nomisma prevede un aumento delle famiglie intenzionate a prendere in affitto un’abitazione: al momento si stima in oltre 2 milioni il numero di nuclei familiari già sul mercato per un valore complessivo potenziale annuo di 11,3 miliardi di euro. Su 100 famiglie che cercano casa, il 52% cerca una casa di proprietà e il 48% rimanente si rivolge al mercato degli affitti.