Buon 2019 a tutti! E che sia un anno in cui:
le persone possano essere considerate persone e non semplici statistiche o numeri da cancellare;
le persone siano più importanti delle merci, delle Nazioni e delle frontiere;
le persone tornino a credere che insieme si crea, mentre da soli si può, al massimo, perdersi in sterili masturbazioni;
le persone, come marinai in mezzo al mare, si rendano conto che siamo tutti nella stessa barca, tra le stesse onde e sotto lo stesso cielo;
le persone ricordino che c’è sempre bisogno di tutti per uscire dalle crisi. “Raro è chi a nessuna cosa serve”, scriveva un grande poeta;
le persone riflettano sul loro essere “animali sociali e quindi in grado di collaborare più profondamente di quanto non immagini l’ordine sociale esistente”;
le persone tornino a credere nella speranza come voglia di sudare e di collaborare affinché i sogni si possano fare realtà in un clima di pace e giustizia;
le persone ricordino come solo i ponti hanno portato convivenza, al contrario dei muri che hanno saputo solo creare ghetti e morte dall’una e dall’altra parte.
Insomma, un 2019 in cui rispettare le persone, tutte, sia il solo modo per vedere rispettati i propri diritti.