Per effetto dell'annuncio di Cupertino il tonfo in Borsa che porta la società a una capitalizzazione di mercato inferiore a Google. A New York crollano Dow Jones, Nasdaq e S&P500 che chiudono in calo di più di due punti percentuali. Così come hanno chiuso in rosso tutte le Piazze del Vecchio Continente
Il titolo di Apple arriva a perdere fino al 10 per cento nelle contrattazioni odierne a Wall Street, chiudendo a fine seduta con un -9,96% e trascinando in negativo i tre indici newyorkesi. È l’effetto dell’annuncio di Cupertino di aver rivisto al ribasso di circa sette miliardi le sue stime per il primo trimestre fiscale del 2019 che corrisponde al quarto del 2018. Un ribasso dovuto al rallentamento dell’economia della Cina e al calo della domanda di iPhone. Un crollo che ha trascinato con sé i listini di tutto il mondo. Le principale Borse europee hanno chiuso in rosso: a Londra l’indice Ftse100 ha chiuso in calo dello 0,62%, mentre assai maggiori sono state le perdite a Parigi (-1,66%) e Francoforte dove l’indice Dax ha perso l’1,55%. In rosso anche Madrid (-0,31%). Milano, dopo un passaggio in positivo nel primo pomeriggio, ha chiuso in calo (-0,61%) ma ha comunque contenuto i danni. A pagare l’andamento dei titoli di Cupertino anche in Europa è stato soprattutto il comparto tecnologico: il gruppo dei semiconduttori Stmicroelectronics ha chiuso con un calo finale dell’11% poco sopra i 10 euro, la società svizzera Ams ha ceduto oltre il 20%, la tedesca Dialog il 9% finale e la ‘big’ Infineon il 4%.
Ovviamente non ha giovato all’umore degli investitori europei la riapertura di Wall Street: il Dow Jones ha ceduto di schianto (-1,5% alla chiusura delle Borse europee), in linea con gli altri listini: -1,3% per il Nasdaq, -1,7% per lo S&P500. Mentre il primo segnale era arrivato in mattinata anche dalle piazze asiatiche: Shanghai ha perso lo 0,9% e Shenzhen ha limato lo 0,8%. Hong Kong ha lasciato sul terreno lo 0,26%. Wall Street ha poi accelerato le perdite nel corso della seduta fino a chiudere in forte calo: il Dow Jones perde il 2,83%, il Nasdaq, listino a forte contenuto tecnologico, cede il 3,04% mentre lo S&P500 lascia sul terreno il 2,47 per cento.
Il tonfo di Apple in Borsa porta la società a una capitalizzazione di mercato inferiore a Google: dal record del 3 ottobre scorso, quando la sua capitalizzazione superava i mille miliardi di dollari, il gigante di Cupertino ha perso 446 miliardi e al momento vale intorno ai 682 miliardi di dollari. Le perdite registrate da Apple sono maggiori al valore di 496 delle 500 società dello S&P500 prese singolarmente: sono infatti maggiori al valore di JPMorgan ma anche quello di Facebook. Solo quattro colossi dello S&P500 avevano una capitalizzazione di mercato superiore ad Apple: si tratta di Microsoft, Amazon, Alphabet e Berkshire Hathaway. A queste si è poi aggiunta Google.
L’inizio di anno negativo per Apple era cominciato mercoledì con una lunga lettera agli azionisti in cui il ceo Tim Cook ha spiegato che nei primi tre mesi del prossimo anno si attendono ricavi per 84 miliardi di dollari. Le stime iniziali puntavano invece su 91,5 miliardi circa. “In base a queste stime, le nostre entrate saranno inferiori rispetto alle precedenti previsioni, mentre altre voci rimangono sostanzialmente in linea”, ha spiegato nella missiva. Il motivo? Il calo della performance è dovuto, ha sottolineato, alla “debolezza economica in alcuni mercati emergenti” che “si è rivelata avere un impatto significativamente maggiore di quello che avevamo previsto”. Il riferimento è in particolare alla Cina, la cui economia “ha iniziato a rallentare nella seconda metà del 2018″ mentre “la crescita del Pil riferita dal governo è stata la seconda più bassa negli ultimi 25 anni”. I mercati, che non si aspettavano un annuncio simile, hanno subito reagito male. Ora bisognerà cosa succederà nei prossimi giorni, quando all’annuncio di Cook si sommerà il timore di un possibile rallentamento dell’economia Usa.