A scatenare la reazione dell'HC Bolzano una foto - pubblicata su Instagram dal consigliere comunale di estrema destra Andrea Bonazza - in cui si accosta la società con l'immagine di Adolf Hitler: "l’HCB si riserva di tutelare i propri diritti nelle opportune sedi"
La squadra di hockey HC Bolzano contro il post di Andrea Bonazza, consigliere comunale di Casapound a Bolzano. Oggetto della reazione: un foto, pubblicata su Instagram, in cui si vede l’esponente del partito di estrema destra insieme a un uomo con indosso una maschera di gomma di Adolf Hitler e sotto la dicitura: “Era il capodanno del 1933… Lui mi spiegava che avrebbe conquistato l’Europa con la guerra, io rispondevo che a Bolzano stava nascendo uno squadrone di hockey che avrebbe conquistato anche lui”. Un accostamento che non è andato giù ai dirigenti della società sportiva.
Come riferisce la versione online del quotidiano locale Alto Adige, la squadra di hockey ha spiegato in una nota come “non gradisca e non ammetta che il nome e/o la sigla della società vengano abbinate a tematiche come quella del nazismo o di personaggi come Adolf Hitler”. “La società HCB – continua il comunicato – ha cercato e cercherà sempre anche in futuro di lasciare fuori dallo stadio schieramenti ideologici e politici che nulla hanno a che fare con il nostro bellissimo sport”. “Al signor Bonazza – conclude la società – è stato chiesto per questo di rimuovere al più presto la pubblicazione e in ogni caso l’HCB si riserva di tutelare i propri diritti nelle opportune sedi”. Il post è stato poi rimosso da Instagram.
Andrea Bonazza è un esponente di spicco di Casapound in Alto Adige. Durante la sua attività politica si è fatto notare per essersi presentato in aula indossando una felpa con i simboli della Charlemagne, il nome reggimento dei volontari francesi delle Waffen-SS che durante la Seconda guerra mondiale si arruolarono al fianco dei tedeschi. Bonazza inoltre, nel 2014, è stato anche condannato per il saluto romano a una manifestazione in ricordo delle vittime delle foibe. Nel 2015 invece disse che l’unico omicidio del regime fu quello di Giacomo Matteotti, mentre quello degli altri oppositori erano “stronzate“.