Mail, conversazioni, numeri di telefono e carte di credito sono stati divulgati su Twitter prima di Natale. L'account è stato chiuso il 28 dicembre. Colpiti Cdu, Csu, Spd, Verdi, Fdp e Linke, non l'ultradestra di Alternative für Deutschland. I primi sospetti sugli ambienti estremisti ma anche su Mosca
Numeri di cellulare, dati di carte d’identità, chat e conversazioni private, lettere, conti e informazioni di carte di credito. I dati personali di centinaia di politici, ma anche personaggi famosi e giornalisti tedeschi, sono stati pubblicati su internet in quello che è già considerato il più grande attacco hacker della storia della Germania. I pirati informatici sono arrivati fino al presidente federale Frank-Walter Steinmeier e ad Angela Merkel, rendendo noti su un account Twitter un indirizzo mail, un numero di fax e diverse lettere della cancelliera e alla cancelliera. Ma a essere colpiti sono tutti i partiti tedeschi, dalla Cdu al governo fino ai Verdi, escluso uno: l’Alternative für Deutschland, il partito di ultradestra.
I dati sarebbero stati disponibili su internet già da inizio dicembre tramite un account Twitter, ma i gruppi parlamentari dei partiti coinvolti sono stati avvertiti soltanto giovedì dal governo e la notizia è diventata di dominio pubblico questa mattina, con le prime informazioni pubblicate dall’emittente radiofonica Rbb. La matrice dell’attacco non è ancora stata chiarita. Resta anche ancora da verificare inoltre se i dati pubblicati siano tutti effettivamente autentici. La ministra tedesca della Giustizia, Katarina Barley, ha denunciato “un grave attacco” di “coloro che vogliono sabotare la fiducia nella democrazia e nelle sue istituzioni”. Prendiamo l’incidente “molto, molto seriamente“, ha detto la portavoce del governo, Martina Fietz.
Chi ha pubblicato i dati e perché – Al momento non è chiaro se si tratti di un singolo autore o di più responsabili. L’account Twitter, che è stato sospeso da venerdì mattina ed era localizzato ad Amburgo, ha mostrato interesse per i tweet contri i rifugiati e l’impressione è che l’hacker provenga da ambienti dell’estrema destra tedesca. L’ufficio federale per la sicurezza informatica (Bsi) sta indagando su “un attacco informatico contro dei politici”, mentre il centro nazionale per la cyberdifesa ha convocato un incontro in giornata. Fra i possibili sospettati c’è anche la Russia, che già nel 2015 era stata accusata di attacchi hacker in cui furono rubati dati da computer del Bundestag. L’anno scorso le reti del governo di Berlino furono prese di mira di nuovo, con sospetti di nuovo su Mosca.
Chi è stato colpito – Dal primo dicembre gli hacker hanno iniziato a pubblicare i dati di celebrità tedesche su Twitter, giorno per giorno, seguendo la logica del calendario dell’avvento. Tra gli artisti coinvolti ci sono i comici Jan Böhmermann e Christian Ehring, il rapper Marteria, il gruppo rap K.I.Z. Dal 20 dicembre, sono comparsi i dati di politici europei, federali e statali di tutti i principali partiti, esclusa appunto l’Afd. Dal 28 dicembre, nessun altro dato è stato pubblicato tramite l’account Twitter. Il tabloid Bild ha reso noto il numero dei parlamentari coinvolti, per partito: nell’Unione (la formazione della Merkel) sono stati hackerati 405 deputati del Bundestag, del parlamento Ue e dei parlamenti regionali, nella Spd 294, nei Verdi 105, nella Linke almeno 82 e nella Fdp 28.
Quali dati sono stati resi noti – I dati che sono stati pubblicati arrivano fino alla fine di ottobre 2018 e per la maggior parte sono stati ricavati da documenti, come gli indirizzi e i dettagli di contatto. Altre informazioni, come i numeri di cellulare dei politici, sono noti tra colleghi e giornalisti, ma spesso non sono pubblici. È possibili quindi che la posta elettronica o altri account di alcuni giornalisti e politici sia stata compromessa. Secondo le prime verifiche del settimanale Der Spiegel, almeno una parte dei dati dei politici è reale e aggiornata. La maggior parte dei contenuti è costituita da centinaia di numeri di telefoni cellulari e indirizzi, assieme a documenti interni ai partiti, come liste di aderenti. Sono state rese pubbliche anche conversazioni chat, documenti d’identità, lettere e coordinate bancarie. Del leader dei Verdi, Robert Habeck, sono state pubblicate chat private con familiari e informazioni su carte di credito.