Il guardasigilli esprime stima e apprezzamento per il collega, nominato da Bolsonaro dopo aver condotto la più grande inchiesta sulla classe politica del Paese. "L’Italia ha fatto tesoro del suo tragico passato realizzando una legislazione che il ministro della Giustizia brasiliano, all'altro capo del mondo, ha indicato come un 'rimedio universale'"
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha scritto una lettera al suo omologo del Brasile, Sergio Moro, per manifestargli stima e apprezzamento e per invitarlo a un incontro in Italia per rafforzare la cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, “attraverso uno scambio di idee e un confronto fra le nostre esperienze, e per avviare una più generale collaborazione su tutti i temi della giustizia” come spiega il guardasigilli in un post su facebook intitolato “A testa alta“. Il cuore dell’intervento del ministro infatti riguarda la sua “grande emozione” dopo che Moro ha pronunciato i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel suo discorso di insediamento. “In Italia – ha detto tra l’altro il ministro brasiliano – l’aura di invincibilità di Cosa nostra siciliana fu spezzata grazie agli sforzi congiunti della polizia, del ministero dell’Interno e dei magistrati, fra loro i giudici eroi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Un passaggio del discorso per il quale il ministro confessa di aver “provato un brivido“. “L’Italia – spiega Bonafede – ha fatto tesoro del suo tragico passato realizzando una legislazione che il ministro della Giustizia brasiliano, all’altro capo del mondo, ha indicato come un ‘rimedio universale'”.
Finora solo l’ala leghista del governo italiano aveva dato segnali di apprezzamento per l’esecutivo di Bolsonaro (ricambiati dal presidente brasiliano). Prima e dopo l’insediamento, come noto, il presidente e diversi suoi ministri si sono contraddistinti per politiche e prese di posizione controverse in materia di libertà personale, diritti civili, diritti delle donne, tutela delle popolazioni indigene, difesa dell’ambiente.