C’è un limite a tutto – da Il Fatto Quotidiano #seawatch #saviano #salvini #natangelo
Blog - 5 Gennaio 2019
C’è un limite a tutto
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- 09:58 - Alimentazione, nutrizionista Bernardi: "Seguire modello mediterraneo, è il più completo"
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - "È molto importante seguire un modello alimentare mediterraneo, che è un modello alimentare onnivoro che non esclude alcun alimento ma sono tutti inclusi con le giuste proporzioni". Così Elisabetta Bernardi, biologa, nutrizionista, docente di Biologia della nutrizione presso l’università degli studi di Bari e autrice del libro "Mangiare secondo la scienza", a margine dell’evento 'Cosa significa mangiare secondo natura?' che si è tenuto a Roma.
"Questo modello alimentare permette di avere una un’alimentazione completa dal punto di vista nutrizionale e di non avere carenze - prosegue l’esperta - come per esempio le carenze di ferro e di zinco che possono sperimentarsi se si esclude la carne, ma permette anche di avere delle sostanze protettive recentemente è stata scoperta una una sostanza nella carne e nel latte dei ruminanti l’acido trans vaccenico, una sostanza in grado di proteggere il nostro organismo e di migliorare l’azione immunitaria contro i tumori del colon e della pelle".
- 09:57 - Governo: Foti, 'non siamo una caserma, arriverà a fine legislatura'
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - ''E' giusto rivendicare legittime opinioni. Ed è normale che queste ci siano. La maggioranza non è mica una caserma. Il governo Meloni è il settimo più longevo di questo Paese e arriverà alla fine della legislatura''. Lo assicura Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, intervistato dal Corsera.
- 09:56 - Alimentazione, veterinario Pascual: "Uomo onnivoro da 2,6 milioni di anni"
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute ) - "L’uomo è onnivoro: 2,6 milioni d’anni fa l’homo erectus, il predecessore dell’homo sapiens, ha cominciato a mangiare la carne e questo elemento è una questione chiave della nostra evoluzione. Mangiare carne, uova e vegetali è molto importante". Così il veterinario e divulgatore scientifico spagnolo Juan Pascual, autore del volume "Perché essere onnivori", a margine dell’evento 'Cosa significa mangiare secondo natura?' che si è tenuto a Roma.
"Gli allevamenti hanno un ruolo sociale importante, non soltanto per gli alimenti che ci donano ma anche per una questione ecologica - sottolinea Pascual - Gli animali d’allevamento mangiano tantissimi prodotti sub-vegetali che noi non mangiamo e che se non fossero da questi mangiati rappresenterebbero un enorme scarto e ci sarebbe dunque anche un problema ecologico".
- 09:55 - Alimentazione, esperti a confronto: "La scienza conferma che siamo onnivori"
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Il dibattito sulle diete e la produzione animale, con le sue implicazioni etiche, ambientali e di salute ha assunto un’importanza senza precedenti. Di queste implicazioni si è parlato oggi, a Roma, all’incontro ‘Mangiare secondo natura: la scienza conferma che siamo onnivori’. Protagonisti dell’evento il veterinario e divulgatore scientifico spagnolo Juan Pascual, autore del volume ‘Perché essere onnivori’ (Edizioni Lswr, 2024) e Elisabetta Bernardi, biologa, nutrizionista, docente di biologia della nutrizione presso l’Università degli studi di Bari e autrice del libro ‘Mangiare secondo la scienza’ (Edizioni Dedalo, 2024). La malnutrizione continua ad essere una delle piaghe dell’umanità - si legge in una nota - Secondo la Fao, oltre 733 milioni di persone, più di 1 su 10 nel mondo, soffrono di grave denutrizione e fino a 2 miliardi hanno difficoltà ad assumere i nutrienti necessari. La situazione peggiora a livello pediatrico: sotto ai 2 anni, solo un terzo riceve la quantità di alimenti adeguata. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda che i bambini di questa età consumino quotidianamente carne e uova perché sono ricche di ferro e zinco, ma solo 1 su 3 può mangiare carne o pesce e solo 1 su 5 uova.
“È indubbio che ognuno debba scegliere liberamente come vivere e che cosa mangiare – spiega Pascual – tuttavia quando si parla di sana nutrizione bisogna rifuggire da soluzioni arbitrarie basate sul convenzionalismo, ideologie, pregiudizi e falsi miti che non hanno alcuna base se non le emozioni e le credenze di coloro che le promuovono. Deve essere la scienza, e non le convinzioni di alcune organizzazioni, a definire ciò che determina o meno il benessere”. Secondo uno studio pubblicato su Psychology Today, a livello mondiale, l’84% delle persone vegetariane e vegane abbandona la dieta e molto frequentemente per deterioramento della salute. In Italia, secondo gli ultimi dati Eurispes, il 93,4% della popolazione è onnivoro.
“Mangiare o non mangiare un alimento – osserva Bernardi - limitare troppo o esagerare con un nutriente può ottimizzare o rendere difficili alcuni processi. Molte delle nostre predisposizioni sono scritte nel Dna, tuttavia c’è una sorta di interruttore che accende o spegne un gene, una caratteristica, una predisposizione e a giocare un ruolo fondamentale sono gli stili di vita, l’ambiente in cui viviamo e ciò che mangiamo. Una cattiva nutrizione, infatti, può portare alla riduzione della nostra risposta immunitaria aumentando la suscettibilità alle malattie e compromettere lo sviluppo fisico e mentale”. Senza contare i rischi concreti che un’alimentazione povera di proteine può causare. “Quando l’organismo ha bisogno di proteine o di aminoacidi e non ne riceve a sufficienza dalla dieta - spiega Bernardi - può iniziare a degradare le proteine muscolari per ottenere gli aminoacidi necessari (anche il cuore è un muscolo). Questo processo è il catabolismo proteico, uno dei motivi per cui una dieta insufficiente in proteine può portare a perdita di massa muscolare, compromettendo la forza, la funzionalità fisica e il metabolismo basale”.
L’allevamento, poi, si inserisce di diritto nell’economia circolare “Gli animali trasformano ciò che noi non siamo in grado di trasformare - afferma Pascual - scarti vegetali che per noi non hanno alcun valore, ma che loro convertono in proteine di alto valore biologico”. Essere onnivori dunque è una risorsa anche per il pianeta, gli animali diventano una parte fondamentale di questo ecosistema, aiutandoci a limitare gli sprechi. Che cosa succederebbe, quindi, se diventassimo tutti vegani? “Una totale catastrofe ambientale, sanitaria e nutrizionale”, secondo Pascual.
Senza gli animali, inoltre, saremmo costretti a fare a meno di alcuni farmaci. Il caso emblematico è quello dell’eparina, composto naturale che si trova nelle mucose di alcuni animali (suino e bovino), utilizzata nel trattamento delle malattie circolatorie come la trombosi, ma anche nel biomedicale con l’utilizzo del pericardio bovino per costruire valvole cardiache biologiche, sfruttando le peculiari caratteristiche del tessuto animale ricco di collagene, flessibile ma capace di garantire un’ottima robustezza. Al mondo dei volatili dobbiamo il contributo più importante nella produzione di vaccini o acido ialuronico utilizzato per trattare l’artrosi da lieve a moderata. “Non so quante vite si sarebbero perse senza le cure che ci forniscono gli animali – avverte Pascual - ma indubbiamente si tratta di centinaia di milioni ogni anno. Sarebbe morale smettere di produrre questi farmaci?”.
Negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha dimostrato quanto la nostra dieta possa influire profondamente sul nostro benessere generale, la prevenzione delle malattie e la gestione delle condizioni croniche. La nutrizione, infatti, gioca un ruolo determinante nella prevenzione di malattie cardiache, diabete, obesità e alcuni tipi di cancro. Secondo un recente studio statunitense pubblicato su ‘Nature’, emerge che tra i principali nutrienti con maggiore azione coadiuvante delle terapie antitumorali, l’acido trans-vaccenico alimentare (Tva), che si trova soprattutto nei ruminanti come bovini e ovini e nei prodotti lattiero caseari come latte e formaggi, sia risultato il più efficace a promuovere l’immunità antitumorale. “I risultati di questo studio – chiarisce Bernardi – ribadiscono l’importanza di una dieta completa di tutti gli alimenti come può essere quella mediterranea perché ciò che mangiamo influenza la nostra salute e sarebbe un peccato privarsi di alcuni cibi, magari in seguito a convinzioni errate”. Ma essere onnivori ha anche un valore sociale, favorito dalla varietà della dieta Mediterranea. “L’ingrediente segreto di questo stile di vita - conclude Bernardi - è proprio la convivialità intesa come strumento per diffondere le buone abitudini alimentari. I bambini che mangiano in famiglia, che condividono il pasto, non ottengono soltanto cibo dalla famiglia ma anche benessere psicologico”.
- 09:37 - Migranti: 'Safira' di Mediterranea soccorre 77 persone in pericolo
Palermo, 29 nov. (Adnkronos) - 'Safira', la barca a vela di Mediterranea Saving Humans, ha soccorso 77 migranti ritenute in pericolo in acque internazionali. I migranti erano a bordo di un gommone partito tre giorni fa dalla Libia e stava per affondare in zona San Maltese, 36 miglia a sud di Lampedusa. A segnalare l'imbarcazione in difficoltà è stata Alarm phone. La barca è diretta al porto di Lampedusa.
- 08:17 - **Napoli: tragedia nella notte, giovane morta nel rogo in un b&b**
Napoli , 29 nov. - (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Napoli: una giovane donna è morta nell'incendio scoppiato in un b&b nella centralissima piazza Municipio. Nella notte, i vigili del fuoco sono intervenuti per domare un rogo scoppiato al settimo piano di un palazzo in pieno centro a Napoli. Sul posto anche la Polizia di Stato. Secondo quanto si apprende, all'interno della stanza di un b&b è stato ritrovato il cadavere carbonizzato di una donna. Aperta un'inchiesta.
- 07:00 - Migranti: sbarco a Catania, fermati quattro presunti scafisti sudanesi
Palermo, 29 nov. (Adnkronos) - La Polizia di Stato di Catania, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di quattro scafisti di origini sudanesi, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso l’ambito portuale di Catania, attraccava la nave ong “Aita Mari”, battente bandiera spagnola, con a bordo 53 migranti di varie nazionalità, soccorsi in acque internazionali nel corso di un evento di soccorso Sar risalente alle prime ore del mattino del 19 novembre. Presso il porto di Catania, assegnato come sito di sbarco, ultimate le preliminari operazioni di accoglienza, i migranti sono stati trasferiti presso la struttura di via Forcile dove proseguiva l’attività di indagine già avviata in banchina, e sin dalle primissime fasi, dai poliziotti della Squadra Mobile - Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione.
L’attività di Polizia Giudiziaria ha consentito di far luce su alcuni aspetti legati soprattutto alla traversata in mare, apprendendo "come il gommone di modeste dimensioni sul quale viaggiavano i migranti fosse partito giorni prima dalle coste libiche e poi, dopo lunghe ore di navigazione, costretto a fermarsi a causa di un’avaria, prima di ricevere i soccorsi". Intanto, le operazioni di ascolto degli stranieri condotte presso l’ex Hub vaccinale, nonché gli ulteriori approfondimenti sviluppati dagli investigatori della Squadra Mobile sulle informazioni via via assunte, hanno permesso da subito di concentrare le attenzioni nei confronti di quattro migranti di origine sudanese, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, facenti parte dello stesso evento.
L’azione investigativa ha "consentito infatti di delineare il ruolo dei quattro sudanesi i quali, unendosi al restante gruppo di migranti solo nelle fasi immediatamente precedenti alla partenza in mare, avrebbero assunto a vario titolo il comando dell’imbarcazione, collaborandosi tra loro con diverse mansioni".
A suffragare il quadro indiziario, convergerebbero anche gli esiti delle perquisizioni personali eseguite nei loro confronti, dal momento che venivano rinvenuti in loro possesso alcuni dispositivi elettronici riconducibili al ruolo che gli stessi avrebbero rivestito sull’imbarcazione durante la lunga traversata in mare. In ragione delle evidenze investigative e dei gravi, precisi e concordanti indizi di reato raccolti a carico dei quattro sudanesi, valutato il concreto ed attuale pericolo che potessero sottrarsi alle loro responsabilità e darsi alla fuga, rendendosi di fatto irreperibili, gli stessi venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto in ordine all’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dall’aver riguardato l’ingresso illegale nello Stato di più di cinque persone, dall’aver posto in pericolo la vita e l’incolumità dei trasportati, nonché aggravato poiché commesso da più di tre persone.
I quattro sottoposti a fermo sono stati posti a disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la locale Procura Distrettuale, che ne ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” in attesa della convalida del G.I.P. Nelle ore successive, il provvedimento di fermo adottato è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, che applicava ai quattro stranieri la misura cautelare della custodia in carcere.