Mario Rusconi, presidente della sezione Lazio dell'Associazione nazionale presidi, in una lettera riportata da Il Messaggero e indirizzata alla sindaca evidenzia un "problema sanitario" e chiede un intervento immediato. Intanto il M5s presenta una proposta di delibera sulla pulizia urbana che prevede anche il coinvolgimento di cittadini e negozi nella pulizia dei marciapiedi, "come già avviene in altre città"
C’è un problema “sanitario” che se non fosse risolto “potrebbe comportare in alcuni casi anche la chiusura delle scuole“. Così scrive Mario Rusconi, presidente della sezione Lazio dell’Associazione nazionale presidi, in una lettera riportata da Il Messaggero e indirizzata alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. Al centro della questione c’è il problema dei rifiuti nella Capitale, accentuato dal periodo delle festività e dall’incendio che l’11 dicembre scorso ha colpito l’impianto tmb Salario, indicato anche da Luigi Di Maio come la principale causa delle difficoltà nella raccolta dell’immondizia. Intanto, per trovare una soluzione, il Movimento 5 stelle ha presentato una proposta di delibera in tema che prevede, oltre per esempio al recepimento delle sanzioni introdotte per legge nel 2015 che prevedono multe anche per chi getta i mozziconi di sigaretta per terra, anche la possibilità che coloro che abitano o hanno negozi sulla strada possano essere coinvolti nella pulizia del marciapiede. Una soluzione che già è stata adottata in altre città prima di Roma, sottolineano fonti capitoline.
Nella lettera arrivata a Palazzo Senatori i presidi chiedono intanto alla Raggi un intervento immediato “nei confronti dell’Ama” affinché provveda alla raccolta “di tutta questa immondizia almeno nei pressi delle scuole prima della ripresa delle attività didattiche prevista per il 7 gennaio“. Nella lettera, riporta sempre Il Messaggero, si sottolinea appunto il “tema sanitario” e le “numerose segnalazioni che stiamo ricevendo da diversi colleghi di scuole del centro e della periferia”. Ma, scrive l’Associazione presidi, c’è anche un tema educativo: “Questo scenario è diseducativo per i nostri studenti che tutti i giorni nelle aule educhiamo al senso civico“, sostiene la missiva. Per tutti questi motivi, la sindaca viene avvertita del rischio che alcune scuole, “soprattutto dell’infanzia ed elementari”, restino chiuse.
Intanto l’assemblea capitolina si appresta ad affrontare il tema della pulizia urbana con il provvedimento proposto dai 5 stelle. Mentre per il 15 gennaio è stato fissato, su richiesta di Fdi, un consiglio straordinario sull’emergenza rifiuti e sulla situazione dell’Ama, l’azienda capitolina preposta alla raccolta. La proposta di delibera a firma 5 stelle, presto all’esame dell’Aula, prevede di dare “mandato ai competenti organi dell’amministrazione” di procedere “alle opportune modifiche e all’ aggiornamento della normativa regolamentare afferente la gestione dei rifiuti di Roma Capitale” sulla base di determinati criteri.
“Il regolamento disciplinerà il sistema di gestione dei rifiuti urbani e potrà definire anche alcune forme di prevenzione e riduzione dei rifiuti, quali il compostaggio domestico e di comunità, i centri del riuso, la disciplina per la gestione sostenibile dei rifiuti prodotti dagli eventi nel territorio del comune di Roma Capitale (Ecofeste) e la riduzione degli imballaggi in plastica“, si legge nel documento. Nella predisposizione delle sanzioni dovranno essere recepite le nuove introdotte con la legge 221/2015, che tratta anche i rifiuti prodotti da fumo e i rifiuti di piccolissime dimensioni”, ovvero i mozziconi di sigaretta abbandonati per terra.
La proposta è stata firmata dai consiglieri pentastellati Simona Ficcardi, Roberto Di Palma, Daniele Diaco e Pietro Calabrese ed è stata calendarizzata, insieme ad altre, in Aula Giulio Cesare l’8 gennaio, alla ripresa delle attività consiliari. “Ulteriore specifico titolo del regolamento dovrà essere dedicato all’organizzazione del servizio, che disciplinerà le dotazioni e le collocazioni dei contenitori stradali e la dotazione, collocazione e movimentazione dei contenitori per la raccolta domiciliare“, si spiega. Infine un altro criterio indicato è appunto coinvolgere i frontisti, ovvero chi abita fronte strada, “siano essi utenze domestiche che non domestiche, nelle attività di spazzamento del fronte stradale antistante, fino alla congiunzione con la sede stradale, per agevolare le successive operazioni”.