"Ha definito 'pericolosi pagliacci' Conte, Di Maio e Salvini e 'coglione pericoloso' il ministro degli Interni Salvini, poi ridefinito ancora 'pagliaccio' che 'punta all’infermità mentale'", afferma in una nota il gruppo dei consiglieri comunali M5s di Reggio Emilia
Andrea Costa, il sindaco Pd di Luzzara, paese di nemmeno 9mila persone della Bassa reggiana, ha emanato il 4 gennaio scorso un’ordinanza comunale “contro la cattiveria“ nei luoghi pubblici o nelle cosiddette “piazze virtuali” dei social. Ma lui stesso, qualche giorno prima di fare questo provvedimento, si era lasciato andare a frasi non proprio gentili sui social, come ha fatto notare il gruppo dei consiglieri comunali M5s di Reggio Emilia che in una nota hanno riportato alcuni tweet di Costa contro il Governo.
“Il sindaco Pd di Luzzara ha definito in un tweet del 23 dicembre ‘pericolosi pagliacci‘ Conte, Di Maio e Salvini e ‘coglione pericoloso’ il ministro degli Interni Salvini (26 dicembre), poi ridefinito ancora ‘pagliaccio’ che ‘punta all’infermità mentale’, in data 27 dicembre”, dicono i 5 Stelle, sottolineando come il primo a violare il provvedimento sia stato proprio il suo estensore. “Il primo cittadino di Luzzara e segretario provinciale del Pd – continua nella nota – è pregato di applicare su sé stesso l’ordinanza. Con il massimo della sanzione, visto che ne è l’estensore e ideatore come ha raccontato ai media locali. Poi lasci la politica”.
Ormai è chiaro, il pagliaccio ministro degli Interni @matteosalvinimi punta alla infermità mentale per uno sconto di pena. Non accadrà: dovrai rendere conto delle tue boiate senza attenuanti #facciamorete
— Andrea Costa (@costandrea15) 27 dicembre 2018
“È proprio perché il contesto è inquinato che si rischia di ammalarsi. Ed è quello che stava capitando anche a me“, ha replicato Costa, rispondendo alla nota del M5s. “Da qui ho avvertito ancora di più l’urgenza di emettere quell’ordinanza. Che comunque colpisce l’esibizione di cattiveria, che è cosa ben diversa dall’esprimere una critica”. Il primo cittadino spiega di essersi in qualche modo ‘autopunito‘, infliggendosi una delle sanzioni previste dalla sua stessa ordinanza: leggere dei libri. “Detto questo – spiega infatti Costa – mi sto già comunque imponendo alcune letture che male non fanno”.