di Giulio Scaccia
Gli addetti ai lavori lo avevano pronosticato subito dopo la morte di Sergio Marchionne e le difficoltà arrivate in estate avevano avvalorato le ipotesi. Oggi il pensiero di molti si è avverato: non è stato rinnovato il contratto a Maurizio Arrivabene e sarà Team Principal della scuderia Mattia Binotto, artefice negli ultimi anni del recupero tecnico della scuderia di Maranello. Lo ha riportato la Gazzetta dello Sport. La notizia non è ancora stata ufficializzata dalla Ferrari ma possiamo darla per certa.
I rapporti tra Arrivabene e Binotto non sono mai stati dei migliori e, dopo la dipartita di Marchionne, sono divampate forze contrastanti all’interno della Ferrari, che hanno portato ad emergere le diverse personalità e i modi diversi di gestire e sviluppare la vettura ed il lavoro in pista. Arrivabene aveva avuto la fiducia rinnovata dopo il disastroso weekend in Giappone e più di una voce in questi ultimi mesi aveva dato in partenza Binotto in direzione Mercedes o Renault.
Maurizio Arrivabene, Team Principal della Ferrari, paga i due mondiali persi nelle ultime stagioni con una monoposto di cui Mattia Binotto era il responsabile di progetto e probabilmente anche la sua scarsa capacità di tenere serrate le fila della squadra nel momento cruciale della stagione.
Arrivabane nelle settimane in cui la Ferrari ha perso il titolo piloti e costruttori più volte ha pungolato la squadra ed il gruppo di progetto e spesso difeso i piloti, soprattutto dopo il disastro delle qualifiche in Giappone, dove aveva apertamente criticato il muretto. Il bresciano ha sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti dei piloti e non gli sarebbe dispiaciuto un rinnovo di Kimi Raikkonen.
La scelta di Charles Leclerc invece era una volontà di Sergio Marchionne e sembra che uno dei pensieri del manager, che il tempo non gli ha permesso di realizzare, era quello di promuovere Mattia Binotto in luogo di Maurizio Arrivabene.
John Elkann e Louis Camilleri, ad di Ferrari, nelle scelte sembrano voler percorrere la strada tracciata da Marchionne ed hanno promosso Mattia Binotto, che ha riportato in alto la Ferrari nelle due ultime stagioni ed ha firmato anche il progetto della vettura 2019, la monoposto che sarà per forza di cose chiamata a riportare il titolo a Maranello. Da capire come si integreranno i due ruoli, se e come sarà organizzato nuovamente il gruppo di lavoro, sia in fabbrica che in pista.
In Ferrari si torna all’antico: Mattia Binotto come Mauro Forghieri. L’augurio che possa ottenere anche una minima parte dei successi dello storico progettista dei grandi successi degli anni 70.