Che cosa diremmo noi se Emmanuel Macron si schierasse a fianco dei manifestanti che riempiono le piazze italiane (e magari pestano a sangue la polizia)?
Diremmo, forse, che all’Eliseo per Capodanno hanno alzato troppo il gomito con lo champagne. Diremmo che è l’ennesima prova dell’arroganza dei francesi che si permettono di infilare il becco nei nostri affari.
Invece ecco che stamattina compare un post di Luigi Di Maio che, en passant per dirla alla francese, fa pure il ministro della Repubblica italiana. Un messaggio che sembra scritto da un ultras: “Gilet gialli, non mollate! Dall’Italia stiamo seguendo la vostra battaglia dal giorno in cui siete comparsi per la prima volta colorando di giallo le strade di Parigi e di altre città francesi. Sappiamo cosa anima il vostro spirito e perché avete deciso di scendere in piazza per farvi sentire. In Francia, come in Italia, la politica è diventata sorda alle esigenze dei cittadini che sono stati tenuti fuori dalle decisioni più importanti che riguardano il popolo. Il grido che si alza forte dalle piazze francesi è in definitiva uno: “Fateci partecipare!”. E poi via attacchi al ministero dell’Interno francese, poi pagelle a Macron e al governo francese “non all’altezza”.
Che sia uno scherzo?
Purtroppo pare di no. Ma a stupire non è soltanto il tono da Napoleone Bonaparte de noantri che parte alla conquista delle masse francesi. E’ quell’idea di poter dare sempre lezioni agli altri. Qualcuno però prima o poi dovrà dirlo a Di Maio: scusi, ma chi vi credete di essere? Eccolo che arringa le masse francesi raccontando i miracoli del governo M5S-Lega.
Loro, i nemici dei politici di professione, che hanno fatto un governo di fedelissimi.
Loro, i paladini della trasparenza, che quando erano all’opposizione cianciavano di streaming e adesso si fanno solo selfie.
Loro che si battevano contro i poteri forti e adesso vanno a baciare la pantofola a Cernobbio.
Loro che promettevano di fermare Tav, Terzo Valico, Tap, e adesso sanno solo dare la colpa a chi c’era prima.
Loro che promettevano di prendersela con i forti, ma adesso fanno i duri solo con i migranti.
Loro che sul curriculum hanno soprattutto un mestiere: politico.
Loro che pensano al consenso come metro del valore di un governo. E dimenticano che negli anni Trenta in Italia c’era un governo che di consenso ne aveva ancora più di Lega e Cinque Stelle.
Finito il messaggio di Di Maio alla Francia e ai francesi, viene da proporre una cosa: la prova dell’etilometro?
Ferruccio Sansa
Giornalista
Politica - 7 Gennaio 2019
Gilet gialli, un etilometro per Di Maio?
Che cosa diremmo noi se Emmanuel Macron si schierasse a fianco dei manifestanti che riempiono le piazze italiane (e magari pestano a sangue la polizia)?
Diremmo, forse, che all’Eliseo per Capodanno hanno alzato troppo il gomito con lo champagne. Diremmo che è l’ennesima prova dell’arroganza dei francesi che si permettono di infilare il becco nei nostri affari.
Invece ecco che stamattina compare un post di Luigi Di Maio che, en passant per dirla alla francese, fa pure il ministro della Repubblica italiana. Un messaggio che sembra scritto da un ultras: “Gilet gialli, non mollate! Dall’Italia stiamo seguendo la vostra battaglia dal giorno in cui siete comparsi per la prima volta colorando di giallo le strade di Parigi e di altre città francesi. Sappiamo cosa anima il vostro spirito e perché avete deciso di scendere in piazza per farvi sentire. In Francia, come in Italia, la politica è diventata sorda alle esigenze dei cittadini che sono stati tenuti fuori dalle decisioni più importanti che riguardano il popolo. Il grido che si alza forte dalle piazze francesi è in definitiva uno: “Fateci partecipare!”. E poi via attacchi al ministero dell’Interno francese, poi pagelle a Macron e al governo francese “non all’altezza”.
Che sia uno scherzo?
Purtroppo pare di no. Ma a stupire non è soltanto il tono da Napoleone Bonaparte de noantri che parte alla conquista delle masse francesi. E’ quell’idea di poter dare sempre lezioni agli altri. Qualcuno però prima o poi dovrà dirlo a Di Maio: scusi, ma chi vi credete di essere? Eccolo che arringa le masse francesi raccontando i miracoli del governo M5S-Lega.
Loro, i nemici dei politici di professione, che hanno fatto un governo di fedelissimi.
Loro, i paladini della trasparenza, che quando erano all’opposizione cianciavano di streaming e adesso si fanno solo selfie.
Loro che si battevano contro i poteri forti e adesso vanno a baciare la pantofola a Cernobbio.
Loro che promettevano di fermare Tav, Terzo Valico, Tap, e adesso sanno solo dare la colpa a chi c’era prima.
Loro che promettevano di prendersela con i forti, ma adesso fanno i duri solo con i migranti.
Loro che sul curriculum hanno soprattutto un mestiere: politico.
Loro che pensano al consenso come metro del valore di un governo. E dimenticano che negli anni Trenta in Italia c’era un governo che di consenso ne aveva ancora più di Lega e Cinque Stelle.
Finito il messaggio di Di Maio alla Francia e ai francesi, viene da proporre una cosa: la prova dell’etilometro?
SALVIMAIO
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Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Era presente all'incontro il viceministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. Ne dà notizia il comunicato ufficiale del Quirinale.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Alla luce dei nuovi emendamenti del Governo sul riassetto della Corte dei Conti, i capigruppo delle opposizioni (Pd, M5S, Avs, Azione, Iv e Più Europa) delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno chiesto ai presidenti Nazario Pagano e Ciro Maschio di approfondire l’esame del provvedimento in commissione e di avviare un ciclo di audizioni per valutarne gli effetti. Gli emendamenti presentati l’8 gennaio –scrivono i capigruppo– “introducono modifiche profonde dell'attuale assetto normativo e organizzativo della Corte dei Conti. L’emendamento 2.06 del Governo, in particolare, incide profondamente sulla sua struttura organizzativa sia a livello centrale che locale, operando delle vere e proprie fusioni degli attuali uffici, che se da un lato potrebbero sembrare condivisibili sotto un profilo astrattamente logico, dall’altro lato andrebbero esaminate in un confronto con esperti e addetti ai lavori per verificare che siano davvero funzionali ad una maggior efficienza dell’attività svolta da questi uffici”.
“È evidente –proseguono gli esponenti delle opposizioni- come modifiche di tale portata non possano essere approvate attraverso un mero emendamento del Governo e sottoposte all’esame del Parlamento al di fuori di una qualunque attività istruttoria così come puntualmente previsto dall’articolo 79 del Regolamento Camera. Occorre infatti ricordare l’importante funzione informativa svolta ad esempio dalle audizioni che consentono di restituire ai parlamentari che esaminano un testo di legge una fotografia efficace di tutti gli interessi in gioco su una specifica tematica in discussione in Parlamento, mettendoli così in grado di compiere scelte più informate e bilanciate".
"Conformemente a quanto previsto anche dall’articolo 79 del Regolamento Camera, appare dunque indispensabile -ribadiscono i capigruppo in commissione- lo svolgimento di un’adeguata attività istruttoria con riferimento agli emendamenti 2.06 e 4.08 del Governo, alla luce del loro impatto sulla struttura organizzativa e quindi conseguentemente sull’efficienza dell’attività svolta dalla Corte dei Conti. Alla luce di quanto premesso, i Gruppi di opposizione chiedono l’assegnazione di un termine per la presentazione dei sub-emendamenti atto a garantire il previo svolgimento di un’adeguata attività conoscitiva e istruttoria, mediante audizioni, sui due nuovi emendamenti presentati dal Governo”.
Roma, 10 gen. (Adnkronos) - "Sono lietissimo di accoglierla nuovamente al Palazzo del Quirinale: lei ieri ha visto la presidente del Consiglio e anch'io le confermo la determinazione dell'Italia a mantenere pieno, inalterato e costante sostegno all'Ucraina contro l'aggressione della Federazione Russa". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo il Presidente d'Ucraina, Volodymyr Zelenskyy.
"Lo facciamo per l'amicizia che lega Ucraina a Italia -ha aggiunto il Capo dello Stato- per il rispetto delle regole della convivenza internazionale, contro la pretesa di imporre con le armi la volontà ad un altro Paese, ad un altro Stato. Lo facciamo per la sicurezza dell'intera Europa. Quindi lei signor Presidente è il benvenuto in Italia e a Roma".
Tel Aviv, 10 gen. (Adnkronos) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha reso noto di aver ordinato alle Idf di presentargli un piano “per la completa sconfitta di Hamas a Gaza”, se non verrà raggiunto un accordo sugli ostaggi prima dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. "Se l'accordo sugli ostaggi non si concretizzerà entro l'insediamento del presidente Trump, ci sarà una sconfitta completa di Hamas a Gaza", ha detto Katz in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio.
"Non dobbiamo lasciarci trascinare in una guerra di logoramento che ci costerà caro e non porterà alla vittoria e alla completa sconfitta strategica di Hamas e alla fine della guerra a Gaza", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "la questione del rilascio degli ostaggi è stata la massima priorità dell'apparato di difesa sin dal suo insediamento e che si deve fare tutto il possibile per riportarli a casa".
"Il ministro della Difesa ha sottolineato che non dobbiamo lasciarci trascinare in una guerra di logoramento contro Hamas a Gaza, mentre gli ostaggi rimangono nei tunnel con le loro vite in pericolo e mentre soffrono gravemente", si legge nella dichiarazione.
Mosca, 10 gen. (Adnkronos) - L'esercito ucraino ha colpito un supermercato nel distretto Kievsky di Donetsk, probabilmente utilizzando un lanciarazzi multiplo Himars. Lo ha riferito una fonte dei servizi di sicurezza alla Tass, precisando che "Si ritiene che un sistema Himars sia stato utilizzato per colpire il supermercato Moloko nel distretto di Kievsky. Quattro persone sono rimaste ferite".
Oltre al supermercato, sono state danneggiate le finestre di diversi edifici residenziali, di un grattacielo per uffici, di un istituto nelle vicinanze e almeno dieci auto.
Damasco, 10 gen. (Adnkronos) - Antonio Tajani è arrivato a Damasco nella notte. Lo comunica la Farnesina. Nella capitale siriana, il ministro degli Esteri incontrerà il nuovo leader (Abu Mohammed al-Jawlani), il ministro degli Esteri, società civile, cristiani.
"Il nostro obiettivo è avere una Siria stabile, l'unità territoriale e che tutti siano riconosciuti come cittadini con uguali diritti e doveri - ha dichiarato ieri a Villa Madama il vice premier, a margine della riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto sulla Siria - Siamo favorevoli al rientro dei rifugiati dai paesi vicini perché la situazione sia stabile in tutto il Medio Oriente".
Palermo, 10 gen. (Adnkronos) - E' morto nella notte il ragazzo ferito gravemente ieri pomeriggio a Catania a colpi di pistola. Giuseppe Francesco Castiglione, 21 anni, è deceduto per le gravi ferite riportate. Il suo aggressore, 20 anni, si è costituito ieri sera stesso ai carabinieri di Misterbianco. Sarebbe passionale, secondo alcune ipotesi, il movente dell'agguato che ha portato alla morte di Giuseppe Francesco Castiglione che ieri sera ha subito un delicato intervento chirurgico all'ospedale Garibaldi Centro di Catania. Il giovane, incensurato, sarebbe stato raggiunto da cinque colpi di pistola esplosi dal coetaneo poi fuggito a bordo di una moto. Il presunto assassino è stato sentito per tutta la notte negli uffici della Questura.