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“Giulia Grillo ha schedato i membri del Consiglio di sanità”. Il Pd chiede le dimissioni. Lei: “Nessun dossieraggio”

Gli esponenti democratici gridano all'"emergenza democratica" e chiedono la testa della ministra rilanciando l'articolo pubblicato oggi da La Repubblica. La replica: "Mi interessava capire e avere qualche informazione. Rinnovare le commissioni dà chiaramente fastidio a qualcuno". E rende pubblico il documento incriminato

Il Pd grida all'”emergenza democratica” e chiede le dimissioni della ministra della Sanità Giulia Grillo, accusandola della “schedatura politica degli scienziati membri del Consiglio Superiore di Sanità“. Gli esponenti democratici rilanciano l’articolo pubblicato oggi da La Repubblica, secondo cui la ministra Grillo avrebbe ordinato un’inchiesta sui precedenti politici dei componenti del Css. Il quotidiano è in possesso di un documento con le informazioni sulle qualità professionali e sui trascorsi di partito dei 30 membri, che alla fine sono stati comunque tutti cambiati. “Ho solo chiesto una verifica sulle precedenti nomine, mi sembra giusto”, ha risposto Grillo a Repubblica. “Serve nuova linfa, coinvolgere personalità rimaste ai margini”, ha aggiunto.

Di fronte alle polemiche sollevata dal Pd, la stessa Grillo ha nuovamente spiegato: “Non ho mai avviato dossieraggi (e mai lo farò), figuriamoci via chat! Il Movimento 5 stelle è per la trasparenza, per cui mi interessava semplicemente capire in vista di nuove nomine, qualche nota di rilievo pubblica di cui non ero a conoscenza. Ho dichiarato che alcuni ex componenti avrebbero potuto essere rinominati, mi interessava avere qualche informazione“, ha chiarito. “Rinnovare le commissioni aprendo le porte al nuovo, magari a chi pur avendo i titoli non ha i legami ‘giusti’ è un’operazione che il Paese probabilmente non ha mai visto e questo dà chiaramente fastidio a qualcuno“, ha aggiunto.

Anche in merito all’articolo di Repubblica, Grillo ha voluto fare alcune specifiche. “Innanzitutto mostro il documento integrale cui si fa riferimento e che non è stato sollecitato da me prima di decidere la revoca delle nomine dei membri non di diritto del Css, ma costituisce un appunto del tutto informale che ho chiesto in chat ai miei colleghi parlamentari dopo aver sciolto la commissione“. E la ministra spiega anche il motivo di questo documento: “A seguito dello scioglimento del Css da più parti, in primis dalle dichiarazioni della ex presidente Siliquini, si chiedeva di agire separando la politica dalla scienza. Semplicemente nel corso di normali interlocuzioni, ho chiesto ai colleghi se avevano notizie di attività politica da parte degli ormai ex membri. Il risultato è sotto i vostri occhi. Vi sembra un dossier?”, scrive Grillo. Che poi sottolinea come “dal testo non vi sono demeriti: nessuno è così folle da pensare che aver operato un ex presidente del Consiglio possa costituire una nota negativa o che avere una moglie che ha collaborato con un esponente politico dell’opposizione possa costituire un vulnus”. “Ho agito e agirò sempre per i cittadini – conclude Grillo – in trasparenza, per valorizzare il merito nelle nomine e non le appartenenze politiche“.

La polemica del Pd – Dalle esternazioni di decine di parlamentari fino all’interrogazione urgente rivolta proprio alla ministra e firmata da trentacinque senatori, tutto il Partito democratico è insorto contro Giulia Grillo. “È inquietante che una ministra della Repubblica compia scelte per il Paese, per le persone, per la sanità pubblica, sulla base di supposti orientamenti politici e non di qualità professionali. Così tradisce la Costituzione su cui ha giurato”, ha dichiarato per esempio la deputata Alessia Rotta, concludendo che “se quanto riportato dagli organi di stampa fosse vero la ministra Grillo dovrebbe solo chiedere scusa e dimettersi“.

“Ogni giorno arriva una notizia che abbassa l’asticella della vergogna istituzionale di questo governo e di questa maggioranza”, afferma in una nota la parlamentare Enza Bruno Bossio. “Oggi è il turno della ministra della Sanità Giulia Grillo, non nuova a iniziative del genere, che ammette candidamente di aver fatto analizzare i precedenti politici dei membri del Consiglio Superiore di Sanità”, continua. “Scienziati di fama internazionale, l’eccellenza di questo Paese, vengono schedati a causa delle paranoie politiche di Casaleggio e Di Maio, con il benestare della ministra incompetente. Un precedente pericoloso e per questo inaccettabile, che dimostra una volta di più lo stato di emergenza democratica in cui Cinque Stelle e Lega hanno fatto precipitare l’Italia”.

“I grillini – attacca su twitter Simona Malpezzi, vice presidente del Gruppo Pd al Senato – mettono il bavaglio alla scienza: schedano gli scienziati, rimuovono l’intero Css, costringono alle dimissioni 4 studiosi su 5 del comitato per nomina presidenti enti ricerca, propongono commissione RAI per controllo divulgazione scientifica”. E’ lei la prima firmataria dell’interrogazione urgente che chiede se “la richiesta di indagare i precedenti politici dei componenti dell’organismo non è incompatibile con il ruolo del Ministro, in un settore così delicato e complesso come quello della Sanità pubblica?”.