Due denunciati dalla polizia per l'aggressione a Marconi e Marchetti avvenuta lunedì da parte di militanti di estrema destra nel cimitero del Verano durante una commemorazione per i morti di Acca Larentia. Proseguono intanto le indagini per identificare gli altri partecipanti. Mentre le ricostruzioni della Questura e del settimanale differiscono per alcuni aspetti
Due denunciati dalla polizia per l’aggressione a Federico Marconi e Paolo Marchetti, giornalisti del settimanale L’Espresso, avvenuta lunedì da parte di militanti di estrema destra nel cimitero del Verano durante una commemorazione per i morti di Acca Larentia. Sono il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, e quello di Avanguardia Nazionale, Vincenzo Nardulli. I due sono accusati di minaccia, lesioni personali e violenza privata. Castellino è stato denunciato anche per la violazione della sorveglianza speciale. Proseguono intanto le indagini per identificare gli altri partecipanti alla denunciata aggressione.
La ricostruzione della Questura – Secondo quanto ricostruito dalla questura, ieri pomeriggio, durante la commemorazione delle vittime di Acca Larentia al mausoleo dei martiri fascisti al cimitero del Verano organizzata da Forza Nuova e Avanguardia Nazionale, otto persone, tra le quali Castellino e Nardulli, stavano discutendo animatamente con un collaboratore esterno dell’Espresso perché stava riprendendo le fasi della cerimonia. Gli agenti, dopo aver calmato gli animi, raccontano di aver accompagnato l’uomo all’esterno del cimitero, per evitare che la situazione potesse degenerare. “Inoltre, a specifica richiesta degli operanti – si legge in una nota della Questura di Roma – l’uomo dichiarava di non aver subito alcuna minaccia o lesione”. In serata, però, lui stesso si è presentato dalla Digos, insieme ad un altro giornalista, denunciando la subita aggressione, con schiaffi e pugni, da un gruppo di manifestanti. Inoltre, lo stesso giornalista ha presentato referto con tre giorni di prognosi per alcune contusioni.
La ricostruzione de L’Espresso – Il settimanale ha ricostruito in modo diverso quanto accaduto nel pomeriggio al cimitero monumentale di Roma. Il giornalista Marconi e il fotografo Marchetti, scrive l’Espresso, erano sul posto per documentare il raduno dei nostalgici del Duce. Dopo il “presente” degli esponenti di estrema destra, alcuni di loro si sono avvicinati al fotografo e “con spinte e pesanti minacce gli hanno intimato di consegnargli la scheda di memoria della macchina fotografica“, scrive L’Espresso. Dopo averla ottenuta, “gli hanno chiesto il documento per identificarlo”. Il tutto, sottolinea il settimanale, “senza che le forze dell’ordine intervenissero”. Altri esponenti neofascisti, al grido “L’Espresso è peggio delle guardie”, hanno quindi accerchiato Marconi. “Tra questi il capo di Forza Nuova Roma, Giuliano Castellino, incredibilmente libero di muoversi come se nulla fosse nonostante sia sorvegliato speciale”, scrive L’Espresso. “Castellino si è avvicinato al nostro cronista e lo ha preso per il collo. Altri lo hanno spintonato, tirandogli anche un calcio sulle gambe e una serie di schiaffi”, denuncia il settimanale. Sempre il capo di Forza Nuova, assieme a un militante di Avanguardia Nazionale, ha preso al giornalista il cellulare e il portafoglio per identificarlo: “Dal telefono hanno cancellato foto e video della giornata. Effetti personali che non gli hanno restituito fino a quando non è intervenuta la Digos che seguiva a distanza l’aggressione”, conclude la ricostruzione de L’Espresso.
La versione di Nardulli e Forza Nuova – Il militante di Avanguardia Nazionale, Nardulli, anche lui denunciato insieme a Castellino, in un post su Facebook accompagnato da un video ha fornito la sua versione dell’accaduto smentendo l’aggressione: “Nessuna violenza da parte nostra se non quella di farci vedere il resoconto filmato contro la nostra volontà nel rispetto della privacy”, scrive Nardulli. Anche Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, ha offerto la sua versione dei fatti all’Adnkronos: ”C’è stato un alterco, un episodio giuridicamente irrilevante che però è diventato prima notizia sui giornali solo per quanto accaduto a due giornalisti dell’Espresso”. Fiore difende, in particolare, Giuliano Castellino, il responsabile romano di Fn, già sottoposto a sorveglianza speciale, che definisce “un perseguitato politico”. “Il motivo dell’alterco – spiega – sono state le foto a dei minorenni, fatte in modo assolutamente illegale. Per questa ragione e non altro è stato chiesto ai giornalisti di eliminare gli scatti. Durante tutta la conversazione, voglio precisare, è stata sempre presente la polizia”. “Questa mattina sono state perquisite le nostre case e aperto un provvedimento nei nostri confronti”, afferma invece lo stesso Castellino. “L’Espresso racconta balle, Salvini ordina e parte la grande caccia – sostiene Castellino – Esulta la banda De Benedetti, sarà contento il Capitano della Lega, noi ce ne freghiamo e continuiamo sulla nostra strada”.