Torna la paura nel cielo degli aeroporti di Londra, dopo il caos scoppiato nei giorni di Natale a Gatwick. I decolli sono stati sospesi per circa un’ora stasera da Heathrow, il principale scalo della capitale britannica, dopo l’avvistamento di un drone non identificato in prossimità dello spazio aereo della struttura. “Rispondiamo a una segnalazione di un drone a Heathrow e lavoriamo da vicino con la polizia londinese per impedire ogni minaccia alla sicurezza operativa. In via precauzionale abbiamo sospeso le partenze durante le indagini”, ha annunciato su Twitter l’aeroporto, il primo in Europa per numero di passeggeri, prima che ne venisse annunciata la ripresa.
Lo stop è scattato poco prima delle 18 locali (le 19 in Italia). La portavoce della struttura si è scusata con i passeggeri per “i disagi arrecati”, lasciando intendere che si tratta di una precauzione temporanea. Scotland Yard ha da parte sua confermato di aver avviato un’indagine dopo aver ricevuto alcune denunce sul presunto “avvistamento di un drone”. “Nostri agenti stanno ora investigando queste denunce insieme con i colleghi (della polizia aeroportuale) di Heathrow”, ha precisato una portavoce di Scotland Yard citata dall’agenzia Pa.
Un caso analogo, rimasto non chiarito, aveva causato a dicembre lo stop totale dei voli per due giorni a Gatwick, secondo scalo londinese e 8° più frequentato in Europa, in pieno periodo natalizio. In tutto erano stati cancellati circa mille voli e 140mila persone erano rimaste a terra. L’allarme era scattato il 20 dicembre: due dispositivi volanti non identificati erano stati avvistati attorno alle 22 italiane del giorno precedente, lo scalo era stato chiuso e a riaperto alle 4 di giovedì, per poi essere chiuso di nuovo a causa di ulteriori avvistamenti.
Il 22 dicembre la polizia del Sussex aveva arrestato due persone, marito e moglie, Paul Gait ed Elaine Kirk: l’uomo era stato definito dai quotidiani britannici come un appassionato di modellismo aeronautico. Il giorno seguente la coppia era stata rilasciata con tante scuse senza che nei suoi confronti venisse formalizzata alcuna accusa.
Esclusi fin da subito, per mancanza d’indizi concreti, la pista del terrorismo come quella d’una potenza ostile (che in tempi di simil-guerra fredda molti giornali erano già pronti a identificare a
prescindere con la Russia), il caso si era trasformato in un mezzo flop per le autorità britanniche. La direzione dell’aeroporto aveva anche messo sul piatto una sorta di taglia, un premio da 50mila sterline destinato a chi fosse stato in grado di aiutare la polizia ad arrestare i ‘manovratori’ del velivolo.