Una studentessa universitaria di 19 anni è ricoverata in terapia intensiva a Padova per meningite, ma non è in pericolo di vita e sta lentamente migliorando. Ora l’attenzione si sposta sui contatti avvenuti di recente: venti persone sono state rintracciate e sottoposte a profilassi. La ragazza, residente a Lagnasco (Cuneo) ma iscritta all’università di Padova, è risultata positiva alla neisseria meningitidis, meningite da meningococco, e si trova all’ospedale Sant’Antonio. Per sapere quale ceppo abbia causato la malattia bisognerà attendere qualche giorno, fa sapere l’Ulss 6 del Veneto. “I primi sintomi con febbre elevata, cefalea, vomito, diarrea, si sono manifestati il 6 gennaio – spiega la nota -. In questi casi vanno ricercati i contatti stretti nell’ultima settimana”.

Dopo aver passato le festività natalizie a Lagnasco, la ragazza è rientrata a Padova il 31 dicembre, festeggiando il Capodanno in una casa privata di Venezia: ora tutti i partecipanti sono sotto osservazione, così come i compagni di stanza, gli amici di Padova e tutti gli operatori del pronto soccorso che l’ha presa in cura. Nessuna profilassi, invece, all’università, dove le lezioni sono sospese per le vacanze. Il Servizio di igiene pubblica padovano è disponibile per informazioni e per l’eventuale profilassi di contatti stretti.

 

 

 

 

 

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