Politica

‘Schedature al Consiglio di Sanità’, è giusto rilevare se ci sono conflitti di interesse

Prendo spunto dall’attacco al ministro della Salute Giulia Grillo dopo che è trapelato un documento interno al M5S che presentava delle indicazioni su componenti del Consiglio Superiore della Sanità destituito a inizio dicembre.

Non entro nel merito, ma mi preme rilevare come credo occorresse invece “annotare” fra i 30 membri destituiti il nome di Napoleone Ferrara in aperto conflitto di interesse fra Stato e aziende farmaceutiche. Altro che politica. Tanto ho fatto e ho scritto, dalle righe di questo mio spazio, sul caso Avastin-Lucentis, ancora aperto, per il quale la sanità italiana ha buttato miliardi di euro per due farmaci a costi differenti e con effetti sovrapponibili. Il signor Ferrara non ha mai dato spiegazioni, in qualità di inventore delle due molecole, a Beatrice Lorenzin che lo ha nominato per merito nel Css. Per la verità non ha mai risposto nemmeno alla Grillo fino al giorno in cui è calato il sipario. Bel consigliere!

Un altro consigliere è stato indicato dal candidato presidente alla Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per coprire la poltrona della ricerca e dell’innovazioneWalter Ricciardi, che si è dimesso a dicembre da Presidente dell’Istituto Superiore Sanità, sempre dopo nomina della Lorenzin. Ma anche Walter Ricciardi è stato accusato di conflitto d’interesse con case farmaceutiche (Novartis docet?). Certo lui ha detto che non sapeva, che era a titolo gratuito. Come Pierino sgridato dalla maestra. Bel consigliere!

Ma io continuo a pensare che occorrerebbe, per risanare questo Bel Paese e salvare il Sistema Sanitario Nazionale, avere persone che ci mettano l’anima più che gli appoggi, politici o aziendali.