Una multa da oltre 678 milioni di euro agli operatori che gestiscono i finanziamenti per l’acquisto di automobili e le case automobilisitche a cui fanno riferimento per aver creato un vero e proprio cartello nella gestione dei finanziamenti per l’acquisto di vetture. È quanto ha stabilito l’Antitrust dopo un’istruttoria da cui è emersa un’intesa tra le società “finanziarie” che stanno dietro le case automobilistiche ed erogano i prestiti ai clienti che acquistano un’auto pagandola a rate, per concordare il tasso e le condizioni da offrire alterando di fatto il mercato e la libera scelta del consumatore di acquistare questa o quella vettura sfruttando anche una sana concorrenza sulle modalità di finanziamento.

L’istruttoria, si spiega in una nota, si è conclusa il 20 dicembre scorso ed è stata avviata nell’aprile 2017 a seguito della presentazione di una domanda di clemenza da parte delle società Daimler ag e Mercedes benz financial services Italia spa. E’ emersa “l’attuazione di un’intesa unica, complessa e continuata avente ad oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri”. In particolare l’Autorità ha accertato l’esistenza di “un’intesa restrittiva della concorrenza, tra il 2003 e il 2017, funzionale ad alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato della vendita di automobili dei gruppi di appartenenza attraverso finanziamenti erogati dalle rispettive captive banks”.

L’Antitrust ha rilevato un “pervasivo e regolare scambio di informazioni, bilaterale e multilaterale, anche in sede associativa,avente a oggetto le politiche commerciali delle parti relative alle condizioni economiche e contrattuali applicate ai concessionari e ai consumatori finali, quali, ad esempio, il tasso base, il TAN, il TAEG, le spese applicate agli acquirenti nonché i volumi dei prodotti finanziari collocati, tramite contatti bilaterali e multilaterali”.

Le società coinvolte sono: Banca psa Italia spa, Banque psa finance sa, Santander consumer bank spa, Bmw bank gmbh, Bmw ag, Daimler ag, Merceds benz financial services Italia spa, Fca bank spa, Fca Italy spa, Ca consumer finance sa, Fce bank plc, Ford motor company, General motor Financial Italia spa, General motors company, Rci banque sa, Renault sa, Toyota financial services plc, Toyota motor corporation, Volkswagen bank gmbh, Volkswagen ag. Nella rete dell’Antitrust sono finite anche le associazioni di categoria Assofin ed Assilea. La maxi multa, spiega l’Agcm, è stata inflitta considerando “la gravità e la durata dell’infrazione”. L’Autorità ha altresì riconosciuto il beneficio dell’immunità totale dalla sanzione a favore delle società Daimler ag e Mercedes Benz Financial Services Italia SpA che, in qualità di leniency applicant, hanno così evitato l’imposizione di una sanzione superiore a 60 milioni di euro. Nel corso del procedimento, si sottolinea, l’Autorità si è avvalsa della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Nel frattempo, Assofin ha annunciato che presenterà ricorso al Tar contro la decisione dell’Antitrust: “Non possiamo condividere le conclusioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in quanto estranei a qualsiasi intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del collocamento di finanziamenti e contratti di leasing per la vendita di automobili” si legge in una nota dell’associazione in cui si “ribadisce che nessuna intesa di questo tipo è stata posta in essere, perseguita o comunque promossa o agevolata da Assofin. L’associazione presenterà quindi ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale avverso questo provvedimento dell’Agcm, certa che la totale estraneità di Assofin rispetto alle accuse che le sono state rivolte sarà riconosciuta dalla giustizia amministrativa”.

Plaudono invece le associazioni dei consumatori: “Bene! Finalmente si fa un po’ di luce nei rapporti tra i gruppi automobilistici e le società finanziarie”, ha detto il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.”E’ evidente da tempo la politica commerciale di cercare di imporre al consumatore la vendita di auto in abbinamento ad un finanziamento”, sottolinea Dona in una nota. Il coordinamento delle condizioni economiche e contrattuali applicate ai consumatori finali ha avuto, come conseguenza, “l’applicazione di tassi di interesse più alti del dovuto. Per questo i consumatori andrebbero ora risarciti”, conclude Dona. E anche il Codacons si unisce alla richiesta di risarcimenti: l’associazione chiede infatti che “tutti gli utenti che tra il 2003 e il 2017 abbiano contratto finanziamenti per acquisto di auto, tramite le società sanzionate dall’Antitrust, siano rimborsati delle maggiori somme pagate”. Tutti gli interessati possono inviare una mail all’indirizzo del Codacons per ottenere informazioni e assistenza.

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