Era l’8 marzo del 2017. Intervenendo in aula alla Camera l’allora deputato Luigi Di Maio attaccava Paolo Gentiloni e il suo governo, colpevole secondo l’attuale vicepremier M5S di avere, con il decreto del dicembre 2016, “trasferito miliardi di euro alle banche“ come primo atto del nuovo esecutivo: “dopo che per anni ci avete detto che non c’erano fondi per il reddito di cittadinanza, per le forze dell’ordine, per le imprese e per i disabili ha cacciato fuori dal cilindro 20 miliardi”. In un altro passaggio dell’intervento Di Maio spiega anche che nel “nuovo rinascimento del paese ci sarà una maggioranza che non avrà bisogno di finanziare le banche”
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