Il ministero dei Beni e della attività culturali ha tagliato i fondi del bando “Migrarti” sull’integrazione culturale e così rischia di scomparire il “CinemAmbulante” organizzato dal gruppo “Guarimba” che era riuscito a portare in giro per la Calabria film sui migranti. Dopo la vicenda di Mimmo Lucano e delle ong, un altro colpo è stato inferto al mondo dell’accoglienza. Ne è convinto Giulio Vita, fondatore e animatore dell’associazione, secondo cui “il governo si è dimostrato finalmente quello che è: un governo di destra e sta andando contro chi voleva costruire un Paese con un certo tipo di tessuto sociale”.
Il bando “Migrarti” finanziava rassegne e cortometraggi dal 2016 quando la Direzione generale dello spettacolo del Mibact ha sposato l’idea Paolo Masini, ex assessore comunale di Roma poi chiamato da Franceschini al ministero dei Beni Culturali. L’obiettivo era quello di contribuire alla valorizzazione e alla diffusione delle culture di provenienza delle comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia, nell’ottica dello sviluppo della reciproca conoscenza, del dialogo interculturale e dell’inclusione sociale. Ecco perché Paolo Masini, dalle colonne del Quotidiano del sud si dice “vittima della narrazione della paura del nuovo governo gialloverde”.
Quel bando, promosso in tutto il territorio nazionale, l’associazione “Guarimba” lo ha vinto per tre volte con il progetto “CinemAmbulante: storie di integrazione”. Un progetto che prevedeva una mostra di cinema che ha interessato quattro delle cinque province calabresi nel 2018, ma anche il primo Drive In di Cosenza nel 2017, una serie di murales e una residenza cinematografica per registi internazionali e rifugiati. Secondo il gruppo calabrese, inoltre, il progetto “aveva messo in rete una Calabria che non sempre esce sui giornali: onesta e antimafia, accogliente e con voglia di fare gioco di squadra. Quella stessa Calabria di Mimmo Lucano, che non si rassegna all’odio come modello di Paese”.
“Il ministro non ha avuto interesse neanche di sentire le storie che in tutto il Paese tra cinema e teatro stiamo riuscendo a raccontare ed essere uniti senza odio gratuito e con tanta voglia di fare”. Nato a Caracas, in Venezuela, ma dal 2012 rientrato in Italia ad Amantea, paese d’origine dei genitori, Giulio Vita è convinto che, in questi anni, “con ‘Guarimba’ siamo riusciti a dimostrare che con la cultura si può mangiare e si possono costruire ponti. ‘MigrArti’ ha rappresentato e rappresenta, infatti, l’antidoto più pericoloso che contribuisce a debellare il virus dell’odio e della paura che caratterizza buona parte di questo governo”.
Se il Mibact ha chiuso le porte all’associazione “Guarimba”, lo stesso ha fatto la Regione Calabria, targata Pd: “Purtroppo – sottolinea ancora Vita – anche la Regione non ha mai considerato il nostro ‘CinemAmbulante’. Eppure è una cosa che nessuno ha mai fatto e per questo, per tre anni, abbiamo vinto il bando del ministero. È una cosa bella e abbiamo portato soldi al territorio”. La ragione, secondo il fondatore del gruppo, è che “abbiamo una sinistra che non propone soluzioni e discorsi reali ma reagisce solo ai selfie di Salvini. Adesso non ci sono più finanziamenti, però in qualche modo andremo avanti. ‘CinemAmbulante’, come tanti altri progetti nati da MigrArti, si farà anche l’anno prossimo, con o senza bando, per una necessità sociale e una voglia di Italia migliore”.