Cronista e inviata si era sentita male nel 2012 mentre si trovava all’isola del Giglio dopo il naufragio della Costa Concordia. Una volta uscita dall'ospedale scrisse: "Ciao sono Paola, la giornalista guerriera: ce l'ho fatta". La Federazione della Stampa: "Colpita l'intera categoria, dimostra il tipo di sacrificio a cui è sottoposto chi è in prima linea"
La passione per il lavoro, l’attenzione e la precisione, il grande sorriso davanti alla telecamera. I telespettatori toscani ricorderanno così Paola Nappi, giornalista livornese del Tgr Rai della Toscana e del Tg3, morta a 55 anni. Era malata da tempo, dopo un malore che la colpì nel 2012, proprio mentre stava lavorando da inviata all’isola del Giglio per il naufragio della Costa Concordia. Si trovava sulle scale di una chiesa dell’isola toscana in attesa di assistere alla messa in memoria delle vittime quando cadde, priva di sensi: fu ricoverata d’urgenza, in terapia intensiva. A Vanity Fair raccontò che “erano giorni, forse settimane, che non riposavo, non mi prendevo una pausa, e alla fine il mio corpo si è ribellato e si è spento”: a salvarla, disse, furono “gli angeli della Concordia”, i volontari che si trovavano lì per la commemorazione e che la soccorsero subito. Il momento più bello, aggiunse, fu quando – una volta uscita dall’ospedale – riprese il tablet e scrisse sul suo profilo facebook: “Ciao sono Paola, la giornalista guerriera: ce l’ho fatta”. In realtà gli ultimi anni sono stati di battaglia, la riabilitazione è stata lunga e difficile. Negli ultimi mesi le sue condizioni si erano aggravate. “Da allora non ha mai smesso di lottare”, ricorda al Tirreno il padre Roberto, anche lui giornalista, da quasi 40 anni direttore del Corriere Marittimo, noto giornale di settore che si occupa di porti, shipping e logistica.
Cordoglio viene espresso dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che racconta di aver conosciuto Paola Nappi proprio nei giorni della Concordia: “A lei e al suo infaticabile e prezioso lavoro che portò avanti in quelle interminabili ore sono legati alcuni dei miei ricordi più intensi – dice il governatore – Proprio allora, quando da brava cronista non mollava il campo neanche per un minuto, ebbi modo di apprezzare la professionalità di Paola, la sua dedizione al lavoro e soprattutto le sue profonde doti umane”. Messaggi sono arrivati anche dal segretario generale della Federazione della Stampa, Raffaele Lorusso, dal presidente dell’Assostampa Toscana Sandro Bennucci. “La notizia della sua scomparsa colpisce l’intera categoria – scrivono Fnsi e Ast in una nota congiunta – e dimostra, qualora ce ne fosse stato bisogno, il tipo di stress e di sacrificio ai quali sono sottoposti i giornalisti in prima linea”. Commosso il ricordo di Francesco Gazzetti, consigliere regionale del Pd e ex giornalista di Telegranducato, che spesso ha lavorato fianco a fianco con la Nappi: “Una giornalista e prima ancora una cara amica – afferma Gazzetti – che da anni lottava per riprendersi da un gravissimo malore che l’aveva colpita sul lavoro mentre raccontava, all’isola del Giglio, la vicenda della Costa Concordia. La sua scomparsa mi provoca un dolore fortissimo e ricordo con immensa commozione la sua professionalità, la sua passione per il giornalismo ed il suo sorriso che anche in questi anni duri e difficili non ha mai perso”.