Il ministro dell'Interno ha incontrato a Varsavia il leader del partito di maggioranza Diritto e Giustizia (Pis). Obiettivo per le elezioni del 26 maggio: cambiare la maggioranza Ppe-Socialisti che oggi governa a Bruxelles e "ridare senso al sogno europeo"
Rafforzare i rapporti con Varsavia, il primo passo per formare un fonte sovranista in previsione del 26 maggio. E’ lo scopo del viaggio in Polonia di Matteo Salvini, che oggi ha incontrato Jaroslaw Aleksander Kaczyński, leader di Diritto e Giustizia (Pis), partito di maggioranza in Polonia. L’obiettivo: cambiare la maggioranza Ppe-Socialisti che oggi governa a Bruxelles. Il primo passo ufficiale è compiuto e la nuova parola d’ordine è lanciata: “Abbiamo avuto un lungo, positivo e concreto incontro su come ridare senso al sogno europeo“, ha detto il vicepremier leghista in conferenza stampa nell’ambasciata italiana.
“Abbiamo proposto un programma comune da offrire anche ad altri interlocutori su sviluppo, famiglia, radici cristiane dell’Europa – ha spiegato il ministro dell’Interno, che questa mattina ha incontrato il suo omologo Joachim Brudzinski – Siamo d’accordo sul 90% delle cose, ci teniamo un 10% di discussione aperta”, ha proseguito. Nel decimo mancante ci sono i rapporti con la Russia: se la Lega vede in Vladimir Putin un modello e un alleato, i polacchi considerano lo ‘zar’ un nemico. E, interrogato sul tema delle sanzioni imposte dall’Ue a Mosca dopo la crisi in Ucraina, Salvini non arretra: “Continuo ad avere gli stessi dubbi sulle sanzioni economiche per risolvere le controversie politiche”.
Tra Pis e la Lega c’è invece “piena condivisione sul tema della sicurezza e della lotta all’immigrazione clandestina con il ministro dell’interno polacco – ha proseguito il leader leghista – e con Kaczynski abbiamo parlato dell’Europa che verrà”. Un’Europa in cui i sovranisti siano “il primo movimento politico, siano fondamentali nel prossimo Parlamento e con i numeri di oggi della delegazione italiana e quella polacca, siamo determinanti e lavoreremo quindi per essere presenti ovunque”. Grazie a un fronte nella cui orbita già gravitano il Rassemblement National di Marine Le Pen, i Democratici Svedesi di Jimmie Akesson e il Partito per la libertà dell’olandese Geert Wilders.
L’intesa punta a essere presente soprattutto a Bruxelles e a cambiarne gli equilibri politici: quello avviato ufficialmente oggi, ha proseguito Salvini, è “un percorso di condivisione e di progetti futuri per un Parlamento europeo che sarà diverso dal duopolio tra socialisti e Ppe che governa l’Europa. Sarà la risposta migliore agli euroscettici che sono coloro che governano l’Europa da anni”. Più esplicitamente: “Cambiare le burocrazie che bloccano l’Europa è l’obiettivo di maggio. Chissà che all’asse franco-tedesco non si sostituisca uno italo-polacco“.
Così dal punto di vista operativo, il segretario della Lega ripropone il modello che sta tenendo il suo partito e il M5s alla guida del governo italiano: “Io ho proposto a Kaczynski un patto per l’Europa, un contratto con degli impegni precisi. Una piattaforma in dieci punti, sul modello del Contratto che abbiamo sottoscritto in Italia. Mi piacerebbe che ci fosse un’alleanza comune di chi vuole salvare l’Europa”. Lo stesso modus operandi che Luigi Di Maio ha annunciato di aver adottato dai 5 Stelle nella costruzione dell’alleanza con i polacchi di Kukiz’15, i croati di Zivi zid e i finlandesi di Liike Nyt.
In conferenza stampa c’è anche tempo per parlare del futuro dei rapporti con il M5s in Europa: un’alleanza alle prossime europee “non è un’esigenza né loro né nostra. Ci penseremo per il futuro, per il passato non ci abbiamo mai pensato. Ma M5s e Lega sono cambiati, vedremo. Finché ero in Europarlamento su temi come immigrazione, rom, loro votavano in maniera diversa; ora siamo più sintonia”.