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Whatsapp, rispondi a tre domande e vinci un buono da 150 euro alla Conad? E’ una bufala

Facendo rimbalzare messaggi ingannevoli da uno smartphone all’altro, i ladri digitali invitano gli utenti a cliccare su offerte clickbait e ad aprire pagine fasulle per impossessarsi di informazioni personali e sensibili. Stavolta viene usato un noto marchio della grande distribuzione

di Kevin Ben Alì Zinati

Non si vincono 150 euro con la Conad. Soprattutto, non si vince nessun buono spesa rispondendo alle tre domande che stanno circolando nelle ultime ore su WhatsApp. È l’ennesima bufala sotto forma di catena di sant’Antonio che sta inondando l’app di messaggistica più utilizzata al mondo. Cambia l’anno ma non le truffe: nel mare profondo e sconfinato di Whatsapp gli hacker hanno di nuovo lanciato l’esca che, ancora una volta, ha le sembianze e il nome della Conad, una delle più grandi catene di supermercati italiani.

Facendo rimbalzare messaggi ingannevoli da uno smartphone all’altro, i ladri digitali invitano gli utenti a cliccare su offerte clickbait e ad aprire pagine fasulle per impossessarsi di informazioni personali e sensibili. Il messaggio cita un presunto regalo che Conad avrebbe deciso di offrire ai propri clienti per festeggiare il 30esimo compleanno. Il telefono suona e accanto a chat e gruppi arriva questo: “Rispondi al sondaggio e vinci un buono da 150 euro Conad”. Cliccandoci, si apre il sito con tre “semplici” domande del tipo “Quante volte fai la spesa”, “Che giudizio daresti del servizio clienti di Conad?”, “Cosa compri maggiormente quando vai al supermercato?”.

Una volta risposto e terminato l’esercizio di pazienza, il sito si preoccupa di farci i complimenti per aver vinto il fantomatico buono per 150 euro di spesa e ci invita a spedire lo stesso messaggio a 20 nostri contatti Whatsapp per poterlo ricevere. Niente di più falso. E gli indizi per smascherare la truffa ci sono tutti, qualcuno più palese qualcuno meno. Come per esempio il riferimento ai 30 anni di Conad che non è nata nel 1989 bensì nel 1962 a Bologna, ben 57 anni fa e quindi leggermente più in là rispetto ad un trentenne. Il sito sul quale l’utente viene rimandato, poi, è decisamente falso. Grafica, impostazione e layout sono diversi dalle pagine web ufficiali di Conad e anche le domande a cui si viene sottoposti, banali e senza senso, sollevano più di un dubbio. Non è la prima volta che truffe digitali sfruttato la popolarità e l’autorevolezza del marchio Conad per incastrare sempre più utenti. Quasi un anno fa esatto la stessa catena di supermercati aveva dovuto smentire un’altra fantomatica promozione attraverso il profilo Facebook, invitando gli utenti a consultare il proprio sito delle offerte e a dosare la fiducia con cui ci si affida alle catene di sant’Antonio. Un anno fa, come oggi.

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