Accusata di aver equipaggiato 104 mila vetture (tra cui Jeep Grand Cherokee e Ram 1500), l'azienda italo-americana aveva sempre negato gli addebiti. L'eventuale accordo prevede il pagamento di una cifra complessiva attorno agli 800 milioni di dollari
Dopo le anticipazioni delle agenzie Bloomberg prima e Reuters e Associated Press poi, è ora ufficiale il testo dell’accordo dell’accordo raggiunto tra Fiat Chrysler Automobiles e il Dipartimento di Giustizia statunitense per risolvere in modo consensuale e definitivo la questione legata alle auto diesel accusate di violare i limiti di inquinamento attraverso un software. Una intesa extragiudiziale che include la non ammissione di colpevolezza per la casa automobilistica e la cancellazione di tutti gli addebiti a suo carico. FCA pagherà quindi una sanzione civile da 305 milioni di dollari nell’ambito dell’accordo con il Dipartimento di Giustizia per le emissioni diesel. Secondo l’autorevole testata Automotive News, la cifra complessiva ammonta a circa 800 milioni di dollari.
A margine di questo accordo Fiat Chrysler Automobiles sarebbe chiamata ad un esborso di 75 milioni verso Stati che indagano sulle emissioni, tra cui la California. Nel totale ricadrebbero anche ulteriori 280 milioni per chiudere la causa con i proprietari delle auto. Nello specifico, 104.000 esemplari di modelli come Jeep Grand Cherokee o Ram 1500 prodotti dal 2014 al 2016 ed equipaggiati con motori diesel a tre litri e venduti in Usa.
Nell’inchiesta, iniziata nel gennaio 2016, Fiat Chrysler Automobiles è stata accusata di di aver installato dispositivi per aggirare gli standard sulle emissioni, ma l’azienda ha sempre respinto gli addebiti. L’accordo e il suo risvolto economico non dovrebbe avere effetti sui conti dell’azienda, che già da alcuni mesi aveva accantonato fondi ad esso destinati per un ammontare di oltre 700 milioni di euro.