Neanche un mese fa la foto di Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina e zarina dei leghisti toscani, che sorridente veniva immortalata alla guida di una ruspa mentre stava demolendo il campo rom del suo comune, fece il giro delle redazioni. “Ci siamo riusciti, siamo stati di parola”, il suo grido di giubilo. Oggi, però, arriva la proteste dei deputati del Movimento 5 stelle, che l’accusa, in soldoni, di non aver risolto il problema, ma di averlo soltanto spostato, da Cascina a Ponsacco. “Le famiglie sfrattate, a quanto risulta, hanno trovato sistemazione temporanea in alcuni alberghi della provincia pisana, ma soprattutto nello stabile in pieno centro a Ponsacco, in situazione di degrado e scarsa igiene. Il problema è risolto o si è semplicemente spostato di qualche chilometro?”, si chiedono in un documento i parlamentari pentastellai Yana Ehm e Francesco Berti, insieme ai consiglieri comunali di Cascina e Ponsacco.
Un rischio già segnalato da don Antonio Cecconi, il parroco di Calci, ex vicario della diocesi pisana, lanciò l’allarme su dove sarebbero andati a finire i bambini dei 38 nuclei familiari che abitavano nel campo. Anche l’arcivescovo di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto, è sceso in campo a favore dell’accoglienza dei migranti con un documento misurato che però sa molto di critica alla Lega, nuova padrona politica di Pisa e provincia. Ceccardi l’ha liquidato con due battute via facebook: “Non abbisogniamo di lezioni di moralità o di coerenza”.
Finché si tratta di preti e di vescovi la Ceccardi fa spallucce. Ora però contro la sua ruspa entra in azione anche il Movimento 5 stelle, l’alleato di governo. “Abbiamo fatto un sopralluogo nello stabile – dicono i pentastellati Ehm e Berti – e abbiamo notato come le quasi 100 persone attualmente ospitate vivano in condizioni precarie: le aree esterne in totale abbandono, con libero accesso e quindi scarsa sicurezza. Abbiamo tentato, con la collaborazione dei consiglieri comunali 5 stelle, di contattare l’amministrazione di Cascina, che purtroppo nelle ultime settimane non ha risposto alle nostre legittime richieste sul metodo utilizzato per organizzare lo sgombero e sulle prospettive di lungo periodo per tutte le persone coinvolte”. Lunedì prossimo i firmatari annunciano di volersi recare dal prefetto di Pisa per trovare una soluzione dignitosa e civile ai rom sgomberati a Cascina. La ruspa della Ceccardi evidentemente non è servita.