Sondaggi, dicembre difficile per gli alleati di governo: Lega cala di 1,7, M5s dello 0,7. Ma sono ancora i primi due partiti
Secondo i dati di Index Research per PiazzaPulita Carroccio e Cinquestelle ora valgono il 57. Opposizioni in lievissima ripresa, ma il Pd non va oltre il 17,5. Per 6 su 10 l'esecutivo su Carige si è comportato come i predecessori, mentre per l'82 per cento la situazione economica nel 2019 non migliorerà
L’ultimo mese ha logorato non poco la maggioranza di governo. Nelle settimane contraddistinte soprattutto dalle incertezze e dal caos per approvare la manovra, sia la Lega che il M5s lasciano sul campo fette significative di consenso. Lo dice un sondaggio di Index Research per PiazzaPulita (La7) che comunque conferma il primato assoluto per il Carroccio e il secondo posto per i Cinquestelle, anche se con una forbice di ben 9 punti. Il partito di Salvini, dunque, perde quasi due punti e atterra al 33,1 per cento (che, ben intesi, è un risultato da record, non solo per i leghisti). Il Movimento ha una flessione inferiore – dello 0,7 per cento – ma ora supera a fatica il 24 per cento, sei mesi dopo il quasi 33 delle elezioni politiche del 4 marzo. La flessione colpisce la base elettorale virtuale del governo gialloverde che dalla media del 60 ora cala al 57 circa. In un sondaggio che – come tutti – ha un margine d’errore di circa il 3 per cento, i dati sono indicativi della forza dei vari partiti anche se non al dettaglio ma soprattutto suggeriscono una tendenza (in aumento o in ribasso) dello stato di salute del consenso di ciascuna forza politica.
Bisogna peraltro dire che l’aumento complessivo della platea delle forze di opposizione rispetto a dicembre si concretizza in cifre comunque modeste. Il Pd, per esempio, aumenta solo dello 0,3 per cento e resta comunque al 17,5 (a marzo prese il 18,7). Anche Forza Italia cresce dello 0,3 ma rimane sotto alla soglia del 10 per cento (7,9). PiùEuropa sale al 2,5 grazie a un più 0,2 in un mese. Potere al Popolo viene stimato al 2,2, lievemente in calo rispetto a un mese fa. Poiché il progetto di Liberi e Uguali non esiste più, Index stima al 2,9 per cento gli “altri di sinistra“, cioè Mdp, Sinistra Italiana e Possibile.
Tra gli altri quesiti posti dall’istituto diretto da Natascia Iurato c’è il giudizio sulla manovra economica. Sono in calo i sostenitori della legge di Bilancio (meno 1,6 per cento rispetto a dicembre): sono poco meno del 31 per cento degli intervistati. Contrario il 49 per cento, con il 20 per cento più incerto.
Poi c’è il caso della settimana, quello della Carige. Per sei intervistati su 10 il governo si è comportato come gli altri. Che le azioni dell’esecutivo siano diverse da quelle dei predecessori lo pensa soltanto il 22 per cento degli intervistati.
Se il ministro del Lavoro Luigi Di Maio in queste ore annuncia la possibilità di un nuovo “boom economico“, per contro le aspettative degli intervistati italiani sono meno ottimistiche: solo l’8 per cento pensa che la sua situazione economica migliorerà, mentre l’82 per cento è sicuro del contrario.
Quanto ai rapporti di fiducia tra alleati di governo, Index ha misurato il gradimento di ciascuna base elettorale nei confronti del partito socio di maggioranza. Poco più del 48 per cento degli elettori della Lega, per esempio, apprezza il M5s e questo dato è in deciso calo rispetto a dicembre (di poco meno del 7 per cento). Stabile invece la quota di elettori grillini che gradiscono l’alleato del Carroccio: circa il 22 per cento.