Secondo la capo economista però l’economia italiana rimane in un trend di crescita, pur nel contesto di un rallentamento della congiuntura europea a causa di fattori temporanei. Domenica il ministro dell'Economia Tria aveva spiegato di "non vedere una recessione" ma "una situazione di stagnazione"
Le previsioni del governo italiano sul pil “sono ottimistiche“: nel 2019 la crescita sarà “dello 0,7%“ contro l’1% stimato dall’esecutivo, “con consumi stabili ma prospettive più basse, soprattutto rispetto agli altri paesi europei, per quanto riguarda gli investimenti“. Il giudizio è di Standard&Poor’s e arriva dopo che domenica il ministro dell’Economia Giovanni Tria intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato di “non vedere una recessione” ma “una situazione di stagnazione“, cioè di economia ferma.
Secondo S&P la previsione per il pil dell’eurozona è di un +1,6% tanto nel 2019 quanto il prossimo anno. “Usando una metafora non sta arrivando l’inverno ma l’autunno, è cioè una fase discendente del ciclo ma siamo ancora lontani, nello scenario base, da una recessione e anche da una stagnazione a meno che – ha spiegato Sylvain Broyer, capo economista del gruppo per l’area Emea – i fattori temporanei che hanno pesato sulla produzione nei mesi scorsi si rivelino permanenti”. Per quanto riguarda l’economia italiana, rimane in un trend di crescita pur nel contesto di un rallentamento per l’intera congiuntura europea a causa di fattori appunto temporanei come la frenata che ha interessato il settore automobilistico in seguito all’introduzione dei nuovi test sui gas di scarico. La crescita dell’economia dell’eurozona sarà più bassa e normalizzata e continuerà a beneficiare della politica della Bce che resterà fortemente accomodante.